Ritardi e contraddizioni del nostro Paese sull’efficienza energetica: la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione a carico dell’Italia (messa in mora deliberata lo scorso 26 febbraio) per non il corretto recepimento delle direttive europee 72 e 73 del 2009, il cosiddetto Terzo pacchetto dell’energia, e sull’incompleto recepimento della direttiva 2012/27 sull’efficienza energetica (recepita con decreto legislativo 4 luglio 2014 n. 102).

Ben 35 i punti problematici riscontrati dagli uffici della Commissione Ue rispetto ai quali il Governo dovrà rispondere in 60 giorni. Ad elencarli è direttamente il Commissario europeo all’energia Miguel Arias Canete, in una lettera in cui richiama l’Italia a recuperare i ritardi rispetto ai seguenti punti:

  • l’obbligo per i contatori intelligenti di dare informazioni sulla fatturazione precise e basate sul consumo effettivo;
  • i principi generali per il calcolo dell’elettricità da cogenerazione e il metodo di determinazione del rendimento del processo di cogenerazione;
  • l’obbligo di priorità di dispacciamento e accesso ai servizi di bilanciamento per la cogenerazione ad alto rendimento;
  • la definizione di audit energetico, per capire lo stato di salute energetico delle abitazioni;
  • la definizione di “aggregatore” (fornitore di servizi su richiesta che accorpa una pluralità di carichi utente di breve durata per venderli o metterli all’asta in mercati organizzati dell’energia);
  • gli obblighi sulla responsabilità dei soggetti obbligati ai risparmi energetici (trasparenza, rendicontazione, doppio conteggio);
  • i consigli sull’efficienza energetica nelle bollette;
  • la garanzia di accesso al mercato degli audit basato con criteri trasparenti e non discriminatori;
  • l’individuazione entro il 30 giugno 2015 di misure concrete e investimenti per l’efficienza delle reti, con un calendario per la loro introduzione;
  • la promozione del mercato dei servizi energetici (tra cui strumenti finanziari, incentivi, contributi e prestiti per sostenere i progetti nel settore dei servizi di efficienza energetica);
  • l’eliminazione degli ostacoli all’efficienza energetica e la promozione di strumenti finanziari, o il ricorso a quelli esistenti, per misure di miglioramento dell’efficienza energetica.

La messa in mora sul Terzo pacchetto dell’energia riguarda il recepimento delle norme sull’unbundling nella trasmissione elettrica, l’indipendenza e i poteri dell’Autorità e la tutela dei consumatori sul mercato al dettaglio. Rispetto a quest’ultimo punto si sottolinea la mancata operatività ad oggi del sistema informativo integrato di Acquirente Unico, da cui consegue il mancato rispetto del tetto di 3 settimane per il cambio di fornitore; la definizione di cliente vulnerabile gas in base solo al volume dei consumi; mancata definizione chiara del termine di sei settimane per ricevere il conguaglio.L’avvio della procedura è l’esito di un procedimento partito lo scorso anno. La Commissione il 10 aprile 2014 aveva posto all’Italia una serie di domande ma le spiegazioni fornite da Roma a luglio non hanno fugato i dubbi di Bruxelles sulla conformità del Dlgs 93/11.

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