Ipsos, tre italiani su quattro acquistano
le medicine nella loro “farmacia di fiducia”
Roma, 10 ottobre – Farmacista über alles, almeno in materia di farmaci. Secondo un’indagine realizzata da Ipsos e presentata ieri a Roma al ConsuMeeting, organizzato da Consumers Forum, l’associazione che riunisce associazioni dei consumatori e imprese (per il settore farmaceutico ne fa parte anche Federfarma), il 74% degli italiani ha una farmacia di fiducia alla quale si affida per l’acquisto dei farmaci. E anche se cresce l’utilizzo della rete nella ricerca di informazioni sulla salute, resta ridotta la quota di chi compra farmaci online, che si attesta all’11%.
I motivi che frenano l’ e-commerce farmaceutico sono legati principalmente al tema della sicurezza: il 44% di chi non acquista online teme contraffazioni e il 34% ritiene più sicuro comprare in farmacia.
Le ricadute delle nuove tecnologie, pervasive in ogni snodo della vita sociale, ormai profondamente modificata rispetto al passato in ogni ambito di relazione, a partire proprio da quello dei consumi, sono state il tema centrale del ConsuMeeting, strutturato in diversi workshop, uno dei quali dedicato al tema del consumo consapevole. È appunto in quest’ambito che è stata presentata la ricerca Ipsos dedicata alle aspettative dei cittadini nei confronti dei principali servizi (trasporti, banche, comunicazioni eccetera), dalla quale è emerso un giudizio fortemente positivo sulla farmacia.
La “fotografia” scattata dall’istituto guidato da Nando Pagnoncelli, ha però offerto un quadro ben più ampio degli atteggiamenti dei consumatori al tempo della crisi, alla quale le famiglie italiane il hanno risposto, in primo luogo, ridimensionando rispetto al 2013 le proprie spese personali (78%) e diminuendo la spesa familiare complessiva (47%).
Dall’indagine Ipsos emerge una figura di consumatore informato, smart ed esigente, che spesso lascia feedback su forum o blog vari non per un semplice sfogo personale, ma perché vuole che la sua opinione venga realmente presa in considerazione dalle aziende. Un consumatore molto più disincantato rispetto al messaggio pubblicitario e spesso in possesso di una dimestichezza con le nuove tecnologie superiore a quella delle stesse aziende, fatto che produce una crescente diffusione di nuovi modelli di consumo dal basso, come nel caso (eclatante) di modelli di mobilità sostenibile come il car pooling e il car sharing.
Internet - rileva Ipsos – ha determinato una spiccata crescita della interazione con gli altri sia per condividere esperienze, partecipare a consultazioni o votazioni, sia per ottenere informazioni su beni e servizi o per effettuare acquisti online (specie tra i servizi turistici o tra i servizi bancari o assicurativi). Secondo il campione intervistato il 77% ha utilizzato internet per acquisti o online o operazioni finanziarie, in particolare tra i giovani.
Non fa ovviamente eccezione la salute: internet è sempre più usato, specie tra le donne, per la ricerca di informazioni sanitarie (dal 45,1% del 2011 al 49,6%).
Resta però residuale la quota di chi acquista farmaci on line e la figura del farmacista, come già riferito, continua a rivestire infatti un ruolo importante, tanto che tre italiani su quattro hanno un professionista di fiducia al quale si rivolgono per l’acquisto delle loro medicine: un classico esempio di come la “disintermediazione” legata all’uso delle nuove tecnologie, in certi ambiti, segna il passo e si arresta, per lasciare spazio alla relazione diretta su base fiduciaria. Un’indicazione, questa, che le farmacie dovranno trovare il modo di capitalizzare al meglio.