ott102014
Consumatore più informato e digitalizzato, ma ancora diffidente da farmaci online
Il consumatore di oggi è più informato, dialoga con le aziende, è digitalizzato ma per l'acquisto di farmaci l'online, a cui ci si avvicina soprattutto per i prezzi più bassi e in alcuni casi anche per indisponibilità del medicinale ricercato, è un canale utilizzato con frequenza solo nel 2% della popolazione. E per la maggior parte delle persone la farmacia non è un presidio qualunque, ma nel 74% dei casi si parla di «farmacia di fiducia». È questo uno degli scenari emersi dalla seconda edizione di Consumeeting, assemblea generale dei maggiori stakeholder del consumerismo, promossa da Consumers' Forum, dal titolo "Il consumatore consapevole nell'era digitale" - a cui è stata invitata anche Federfarma - e i dati arrivano da una ricerca di Ipsos Pubblic Affairs su una base di 1000 interviste condotte tra il 7 e il 14 luglio. Secondo la ricerca, a non aver mai fatto acquisti di farmaci online è l'89% del campione mentre solo il 2% sostiene di rivolgersi all'online spesso. Per il resto, nel 9% dei casi, l'acquisto via web avviene raramente. Tra i motivi che spingono a non fare acquisti di farmaci online al primo posto ci sono i rischi per la salute perché i farmaci potrebbero essere contraffatti, indicato dal 44% del campione; mentre l'acquisto in farmacia per il 34% delle persone è più sicuro e per il 15% più comodo. C'è poi un 7% che indica la motivazione nella spedizione che costa molto. Passando alle ragioni che invece portano a effettuare l'acquisto di farmaci online c'è per il 61% costi inferiori e per un 25% la mancanza di disponibilità del farmaco. Una piccola fetta, il 9%, indica poi problemi di privacy. Un focus dell'indagine sono poi i servizi in farmacia, che risultano «riscuotere un elevato grado di soddisfazione tra gli utenti che ne hanno fatto esperienza», ma a emergere è anche che «la fiducia nel farmacista alimenta l'interesse ad aderire ad una più ampia gamma di servizi». E tra coloro che non hanno mai fatto uso di servizi in farmacia, al primo posto per interesse (sommando le categorie molto interessato e abbastanza interessato) c'è la «prenotazione di esami e visite, ritiro referti, pagamento ticket», a pari merito con «test diagnostici, anche con finalità preventive» e a seguire la partecipazione a campagne di educazione sanitaria e prevenzione. Infine vengono consegna farmaci a domicilio e assistenza domiciliare integrata. In generale, rispetto a un modello di consumatore più generico, a emergere è che «il consumatore oggi è sempre più consapevole, partecipativo, ormai sempre di più capace di interagire con le aziende anche grazie alle tecnologie, in grado addirittura di indirizzarne i comportamenti, chiedendo a gran voce trasparenza, sostenibilità, qualità, equità e garanzie». Un consumatore che «si informa, che vuole sapere e conoscere le offerte, e solo dopo decide», «più preparato a livello informatico, che ha la possibilità di confrontare».
Francesca Giani