La cibersicurezza essenziale per garantire l'autonomia strategica dell'Unione europea. Oggi la Commissione ha approvato il pacchetto di strumenti comune che comprende misure di attenuazione, concordato dagli Stati membri dell’Ue, e che punta ad «affrontare i rischi di sicurezza connessi al lancio del 5G, la quinta generazione delle reti mobili. Il 26 marzo 2019, dopo una richiesta del Consiglio europeo, la Commissione Ue aveva adottato la raccomandazione sulla cibersicurezza delle reti 5G, invitando gli Stati membri a «completare le valutazioni nazionali dei rischi, a rivedere le loro misure e a collaborare a una valutazione dei rischi coordinata e a un pacchetto di strumenti comune comprendente misure di attenuazione». Ora gli Stati membri hanno completato le loro valutazioni nazionali dei rischi e hanno trasmesso i risultati alla Commissione e all’Agenzia dell’Ue per la cibersicurezza. Nell’ottobre 2019 il gruppo di cooperazione NIS ha pubblicato una relazione coordinata a livello dell’UE che individua le minacce più rilevanti e i principali autori di tali minacce, gli asset più sensibili, le principali vulnerabilità e i diversi rischi strategici. La relazione ha evidenziato una serie di sfide per la sicurezza collegate alle reti 5G e ha definito i fattori per la valutazione dei profili di rischio dei singoli fornitori. Nel novembre 2019, l’Agenzia dell’Ue per la cibersicurezza ha pubblicato un’apposita mappatura del panorama delle minacce per il 5G, quale ulteriore contributo al pacchetto di strumenti.

Per sostenere il dispiegamento e l’adozione delle reti 5G, nel settembre 2016 la Commissione ha presentato un piano d’azione per il 5G e sottolinea che «Oggi l’Europa è una delle regioni più avanzate del mondo per quanto riguarda il lancio commerciale dei servizi 5G, con un investimento di 1 miliardo di €, di cui 300 milioni di € di finanziamenti dell’Ue. Entro la fine dell’anno i primi servizi 5G dovrebbero essere disponibili in 138 città europee».

Ma in molti chiedono maggiori precauzioni nel dispiegamento del 5G e invocano il principio di precauzione anche facendo riferimento a alcuni studi che evidenziano problemi per la salute. Problematica completamente data per risolta dalla Commissione Ue ma alla quale sembra rispondere Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, che ha dichiarato: «Con il 5G possiamo fare grandi cose, poiché è una tecnologia che rende possibile i farmaci personalizzati, l’agricoltura di precisione e le reti energetiche che possono integrare tutti i tipi di energie rinnovabili. Ciò farà la differenza in positivo, ma solo se possiamo rendere sicure le nostre reti. Solo così i cambiamenti digitali andranno a vantaggio di tutti i cittadini».

La Commisione Ue ricorda che «Mentre gli operatori del mercato sono i principali responsabili della sicurezza del lancio del 5G e gli Stati membri sono responsabili della sicurezza nazionale, la sicurezza delle reti 5G è una questione di importanza strategica per il mercato unico nel suo complesso e per la sovranità tecnologica dell’Ue. Un’attuazione strettamente coordinata del pacchetto di strumenti è indispensabile per garantire che le imprese e i cittadini dell’Ue possano sfruttare appieno tutti i vantaggi della nuova tecnologia in modo sicuro». E Margaritis Schinas, vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, aggiunge: «Un’autentica Unione della sicurezza è quella che protegge i cittadini, le imprese e le infrastrutture critiche dell’Europa. Il 5G sarà una tecnologia innovativa, ma non può andare a scapito della sicurezza del nostro mercato interno. Il pacchetto di strumenti rappresenta un passo importante per quello che deve essere uno sforzo costante nel lavoro collettivo dell’Ue per proteggere meglio le nostre infrastrutture critiche».

La Commissione Ue è convinta che «Il 5G svolgerà un ruolo chiave nello sviluppo futuro dell’economia e della società digitali dell’Europa e sarà un fattore abilitante fondamentale per i futuri servizi digitali nei principali ambiti della vita dei cittadini e una base importante per le trasformazioni digitale e verde. Con profitti a livello mondiale stimati a 225 miliardi di € nel 2025, il 5G è una risorsa fondamentale per l’Europa per competere nel mercato globale e la sua cibersicurezza è essenziale per garantire l’autonomia strategica dell’Unione. Sono interessati miliardi di oggetti e sistemi connessi, anche in settori critici quali l’energia, i trasporti, le banche e la salute, nonché i sistemi di controllo industriali che trasportano informazioni sensibili e fanno da supporto ai sistemi di sicurezza».

Ma le reti 5G offrono ai responsabili degli attacchi informatici un numero maggiore di potenziali punti di accesso, per via di un’architettura meno centralizzata, dello smart computing ai margini della rete, della necessità di più antenne e di una maggiore dipendenza dal software. Le minacce di cibersicurezza sono in aumento e diventano sempre più sofisticate. Poiché molti servizi essenziali dipenderanno dal 5G, garantire la sicurezza delle reti riveste la massima importanza strategica per l’intera Ue.

Sempre oggi Europbarometro ha pubblicato una nuova indagine che dalla quale emerge un aumento della consapevolezza riguardo alla criminalità informatica: il 52% (rispetto al 46% del 2017) afferma di essere informato abbastanza bene o molto bene sulla criminalità informatica.

Thierry Breton, commissario Ue per il mercato interno, ha dcommentato: «L’Europa ha tutto quello che serve per guidare la corsa tecnologica. Che si tratti dello sviluppo o del dispiegamento della tecnologia 5G, la nostra industria è già ben lontana dai blocchi di partenza. Oggi offriamo agli Stati membri, agli operatori delle telecomunicazioni e agli utenti dell’UE gli strumenti per costruire e proteggere le infrastrutture europee con i più elevati standard di sicurezza, affinché tutti possiamo trarre pienamente vantaggio dal potenziale offerto dal 5G».

La Commissione europea sosterrà l’attuazione di un approccio dell’Ue alla cibersicurezza del 5G e si adopererà, come richiesto dagli Stati membri, per garantire la sicurezza dell’infrastruttura 5G e della catena di approvvigionamento utilizzando, ove opportuno, tutti gli strumenti a sua disposizione: le regole relative alle telecomunicazioni e alla cibersicurezza; il coordinamento in materia di normazione e certificazione a livello dell’Ue; il quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti per proteggere la catena di approvvigionamento del 5G europeo; gli strumenti di difesa commerciale; le regole di concorrenza; gli appalti pubblici, garantendo che si tenga debitamente conto degli aspetti relativi alla sicurezza; i programmi di finanziamento dell’Ue, garantendo che i beneficiari rispettino i pertinenti requisiti di sicurezza.

La Commissione Ue invita gli Stati membri a «procedere all’attuazione dell’insieme di misure raccomandate nelle conclusioni del pacchetto di strumenti entro il 30 aprile 2020 e a preparare una relazione congiunta sull’attuazione in ciascuno Stato membro entro il 30 giugno 2020. Insieme all’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza, la Commissione continuerà a fornire pieno sostegno, anche avviando azioni pertinenti nei settori di sua competenza. Il gruppo di cooperazione NIS continuerà a lavorare per sostenere l’attuazione del pacchetto di strumenti».

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