avcpMai forse come in questo particolare momento storico, in questa fase congiunturale di crisi sistemica dell'attuale modello di sviluppo capitalistico, ricorre attuale l'insegnamento di quella scuola pensiero per la quale il diritto non è e non potrà mai essere immagine o specchio fedele dei fatti economici, i quali persisterebbero in una loro esterna e vincolante oggettività.

Il diritto, invece, è potenza conformatrice dell'ordine economico.

Non sono in discussione i principi del libero mercato e della libertà di impresa. Non si tratta di questo ma di altro: soprattutto nei momenti di più grave crisi economica è apparso ed appare evidente che il mercato non ha, in sé solo, gli strumenti e le capacità per correggersi, tutelando -nel contempo – il valore primario ed assoluto rappresentato dalla dignità umana.

Soccorre allora la necessità della c.d. decisione di sistema, cioè la concreta e determinata volontà del legislatore che traccia la cornice del mercato e ne garantisce l'equilibrio con i bisogni e gli interessi sociali.

Come emerge da un interessante articolo pubblicato su questo numero della rivista, deve peraltro essere chiaro come in termini statistici la corruzione incide in maniera invasiva nelle dinamiche di accrescimento delle spese delle pubbliche amministrazioni nel campo degli appalti pubblici ma ancor più incide l'inefficienza.

La crisi economica italiana ha generato la necessità di interventi normativi straordinari anche nella materia degli appalti pubblici: superfluo ricordare le norme modificative del Codice dei contratti pubblici emanate negli ultimi anni, modifiche dettate dalla esigenza di rilanciare questo settore specifico dell'economia italiana, che costituisce parte importante del PIL ma anche il volano di una possibile ripresa economica.

Siamo ancora in una fase congiunturale negativa, ma si inizia a vedere l'aurora di una possibile ripresa economica e non è azzardato discutere nuovamente in termini di sviluppo economico.

Decisivo appare come sempre il settore degli appalti pubblici e non possiamo non apprezzare la linea intrapresa dal Governo e concretizzatasi nel decreto legge 24 aprile 2014 n. 66, di procedere ad una profonda revisione della spesa pubblica in questo settore con misure strutturali.

L'idea di fondo – peraltro in totale assonanza e coerenza con uno dei punti centrali della nuova Direttiva appalti di "aggregazione della domanda attraverso la centralizzazione degli acquisti" – è la riduzione consistente delle Stazioni appaltanti, concentrate nella Consip, nelle centrali di committenza regionali e nei c.d. soggetti aggregatori che, presentando determinati requisiti, svolgono attività di centrale di committenza.

Inoltre, viene generalizzato il metodo del cd. prezzo di riferimento e viene potenziata l'attività di vigilanza sul contenimento dei costi con una attenzione particolare alla fase dell'esecuzione dei contratti.

Decisivo è il ruolo dell'AVCP: l'elenco dei soggetti aggregatori è istituito nell'ambito l'Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti e l'Autorità dovrà procedere alla deliberazione in merito all'iscrizione presso l'Elenco e alla tenuta dello stesso.

Inoltre, sempre l'AVCP, a partire dal 1° ottobre 2014, dovrà fornire alle amministrazioni pubbliche l'elaborazione dei prezzi di riferimento alle condizioni di maggiore efficienza di beni e servizi, pubblicare sul proprio sito web i prezzi unitari corrisposti dalle pubbliche amministrazioni e aggiornare annualmente i prezzi di riferimento.

Infine, sempre l'AVCP svolgerà il controllo sulle pubbliche amministrazioni e sui soggetti aggregatori e potrà avvalersi del supporto della Guardia di Finanza, della Ragioneria dello Stato, delle amministrazioni pubbliche, degli enti pubblici e degli organismi di diritto pubblico.

E' sicuramente un primo importante tassello sia per la riduzione della spesa pubblica, sia per il contrasto alla corruzione sia, infine, per il contrasto all'inefficienza della macchina amministrativa.

Ma occorre compiere ulteriori passi e l'AVCP, nelle materie di sua competenza, ritiene di poter dare un ulteriore utile contributo.

L'Esecutivo ha annunciato per il prossimo mese di giugno una riforma organica della giustizia, non solo civile e penale ma anche amministrativa.

Più volte ultimamente si è ripetutamente collegato la riforma della giustizia amministrativa proprio al settore degli appalti pubblici.

Senza voler entrare nel merito di un dibattito storico sulla giustizia in Italia, riteniamo che un'Autorità Indipendente come l'AVCP possa dare un contributo costruttivo ed essenziale, soprattutto al tema della deflazione del contenzioso, proponendosi come possibile forma di ADR pubblica attraverso il proprio sistema di precontenzioso che, giova ricordarlo, è del tutto gratuito per le parti.

Una giustizia efficiente è ulteriore fattore di crescita e di sviluppo economico tanto più in un settore trainante quale quello degli appalti pubblici: ben può il legislatore potenziare gli strumenti deflattivi già esistenti, con la garanzia che sono affidati ad Organi terzi e del tutto indipendenti.

La navigazione in mare aperto prosegue dunque con rinnovato vigore, con la consapevolezza di poter contribuire, nel rispetto delle competenze istituzionali, a generare virtuose sinergie, unica via possibile per ridare forza e spinta propulsiva ad un mercato che necessita di nuovi strumenti e nuove opportunità.

aprile 28, 2014, autore:Sergio Gallo

http://www.lineeavcp.it/?p=114403 

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