privacyControlli su banche e tracciabilità delle operazioni bancarie, su Caf e 730 precompilato, sulle carte di fedeltà e sulle attività fatte da software house che forniscono servizi di supporto all’attività della polizia giudiziaria e alla magistratura: questi i principali campi di attività che il Garante privacy analizzerà nel secondo semestre dell’anno. Nel frattempo l’attività ispettiva svolta nei primi sei mesi del 2015 evidenzia un bilancio fatto di 153 ispezioni, 1.730 mila euro di sanzioni già riscossi dall’erario, 20 segnalazioni all’autorità giudiziaria e l’avvio di procedimenti sanzionatori relativamente a circa 1.500 violazioni.


Nei primi sei mesi dell’anno – evidenzia l’Autorità nell’odierna newsletter – accertamenti e controlli hanno riguardato soprattutto il marketing telefonico svolto dai call center operanti all’estero; il mobile payment; la geolocalizzazione dei dipendenti; gli istituti bancari; le reti tlc e Internet; il trasferimento di dati verso Paesi extra Ue; le strutture alberghiere; le aziende sanitarie (in particolare per quanto riguarda la sanità elettronica); le centrali rischi. Emerge un quadro di diffuse illiceità nel trattamento dei dati personali, con violazioni relative a banche dati, mancata adozione dei misure di sicurezza, tempi di conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico eccessivi e insufficiente informazione agli utenti sull’uso dei dati personali da parte di Pa e aziende (sono 110 le violazioni riscontrate).

Si conta poi un record di sanzioni nelle attività dei money transfer: sono state 1.172 le sanzioni contestate dalla Guardia di finanza nell’ambito di una complessa indagine antiriciclaggio che ha visto coinvolte alcune società operanti nel settore del trasferimento di denaro (money transfer). “Dagli accertamenti – si legge nella newsletter – è emerso che tali società avevano utilizzato illecitamente i dati di centinaia di persone o clienti ignari per frazionare fittiziamente il trasferimento all’estero di ingenti somme di denaro ed eludere così i limiti che impongono agli operatori la segnalazione di transazioni al di sopra di certe soglie”.

Le violazioni penali, con relative segnalazioni alla magistratura, hanno invece riguardato soprattutto casi di mancata adozione delle misure minime di sicurezza e violazioni dello Statuto dei lavoratori.

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