contraffazione copy copyL’idea, che punta a eliminare la contraffazione grazie alla possibilità di smascherare con facilità e senza ombra di dubbio il prodotto falso, è decisamente brillante.Si chiama Lab Go, abbreviazione che sta per Label Governance, ovvero “governo, gestione dell’etichetta” ed è frutto dell’inventiva e dell’esperienza di Ivan Brignani, 51enne brianzolo esperto nell’ambito dello sviluppo e ricerca di prodotti grafici innovativi, che ha realizzato un semplice ma innovativo metodo anticontraffazione in grado di garantire l’autenticità della merce.

Il sistema (che, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano Il Giorno, verrà messo in vendita già dalla prossima settimana) consta in buona sostanza in un’etichetta che, sotto una patina grattabile (come quella, per capirci, che ricopre i “gratta e vinci”), cela un codice Qr.

L’etichetta può essere applicata a tutti i prodotti di valore, dai gioielli (nei certificati di garanzia) ai capi di abbigliamento, dai cosmetici ai medicinali. “Una volta acquistata la merce – spiega a Il Giorno il suo ideatore Brignani – il consumatore dovrà grattare la patina sull’etichetta, scansionare il Qr code colorato attraverso il proprio cellulare e inviare le informazioni a un server attraverso la app Lab Go”.

Attraverso l’applicazione, se il prodotto è autentico, verranno inviate al consumatore tutte le caratteristiche del prodotto, dalla data di realizzazione alle specifiche sull’originalità. Ma nel caso la risposta della app fosse negativa, spiega ancora Brignani, “basterà chiamare gratuitamente un call center che a quel punto darà il via attraverso le autorità competenti alle verifiche.”

In caso di falso, inoltre, l’acquirente sarà risarcito per il danno subito acquistando il prodotto taroccato con l’invio dello stesso prodotto originale da parte della azienda produttrice, come ricompensa per la segnalazione della frode e della conseguente possibilità di perseguire i truffatori.

Lab Go è già in produzione ed è già stata sottoposta all’attenzione di grosse catene della grande distribuzione. Ma Brignani ammette di puntare in particolare, a un’applicazione del sistema sui farmaci, “soprattutto quelli venduti su internet, spesso meno affidabili e che potrebbero comportare gravi danni alla salute”.

http://www.rifday.it/ 

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