Fabio Piccolini
Presidente
Consumers' Forum

L’educazione finanziaria è un diritto. Significa capacità di pianificazione delle scelte della propria vita. Oltre all’attività di monitoraggio delle numerose iniziative di educazione finanziaria intraprese su scala nazionale, è necessaria una “cabina di regia indipendente” con tutti gli stakeholder. Sulla base della ricognizione effettuata nel progetto di ricerca “L’Educazione finanziaria: cultura, pianificazione e futuro”, Consumers’ Forum ha riunito Banca d’Italia, Consob, Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, imprese bancarie e finanziarie per parlare di educazione finanziaria e fare il punto sulle iniziative finora attuate. Tante, sottolinea Consumers’ Forum, ma spesso lasciate alla buona volontà dei singoli soggetti. Per questo l’associazione lancia una proposta: realizzare una cabina di regia indipendente dove, dopo l’azione di monitoraggio avviata, si coordinino le diverse iniziative per renderle più efficaci e omogenee.

Da un lato ci sono mercati finanziari sempre più complessi, con opportunità di risparmio, investimento, finanziamento e assicurazioni crescenti e complicate. Dall’altro ci sono gli investitori, i cittadini, i consumatori, le famiglie, in parte ignari delle implicazioni legate alle loro scelte finanziarie e sicuramente alle prese con un gap di informazioni consistente. E c’è da considerare che “l’odierna crisi economica ha posto in luce il deficit di Educazione finanziaria che affligge gran parte dei paesi”. È quanto si legge nel progetto di ricerca (disponibile come e-book su Amazon) “L’educazione finanziaria: cultura, pianificazione e futuro”, realizzata da Consumers’ Forum e curata da Gaia Cocciarelli, del corso di Alta formazione “Consumatori e Mercati” dell’Università di Roma Tor Vergata (socio di Consumers’ Forum). Negli ultimi anni si è assistito a una crescita degli strumenti finanziari e all’aumento delle opportunità di investimento.

Tuttavia, evidenzia la ricerca, “la capacità del singolo di comprendere i meccanismi finanziari, come pure di raccogliere ed elaborare le informazioni, non si è evoluta negli anni con la stessa rapidità con cui è cresciuto il mercato e la relativa offerta, dando così luogo ad un vero e proprio gap tra i requisiti di conoscenza finanziaria necessari all’investitore per orientarsi nella gestione del proprio patrimonio e la sua effettiva capacità di prendere la decisione finanziaria più opportuna”. L’educazione finanziaria - si legge ancora nella ricerca - diviene oggi conoscenza indispensabile di ciascun cittadino, quale strumento fondamentale per muoversi con consapevolezza nei mercati finanziari e dunque per affrontare le necessità della vita.

L’educazione finanziaria si pone come “un forte contrappeso rispetto al fenomeno dell’esclusione finanziaria che oggi minaccia ampie fasce di popolazione”, prosegue la ricerca. Ci può essere esclusione dal servizio bancario; esclusione rispetto ai prodotti di risparmio; esclusione dal credito; esclusione in campo assicurativo. L’obiettivo principale dell’educazione finanziaria è quindi quello di supportare i cittadini nelle attività di pianificazione economica della vita: la protezione, l’investimento (con particolare attenzione alla pericolosità e al rischio di indebitamento) e il risparmio. La ricerca auspica dunque che “la riconosciuta importanza dell’educazione economica a livello internazionale sia oggi un nuovo stimolo per accelerare l’introduzione, anche nel nostro Paese, di una specifica disciplina che determini le linee guida di un programma nazionale italiano di Educazione finanziaria. L’educazione finanziaria non è un obbligo, è un diritto”.

“La conoscenza è fondamentale per migliorare la pianificazione economica per la famiglia e tutelarne la ricchezza finanziaria. Pianificazione che però non è una e per sempre – dice Fabio Picciolini, presidente di Consumers’ Forum. Esiste una pianificazione che inizia in età scolare, una nel momento dell’allontanamento dall’abitazione familiare, del primo lavoro, della costituzione di una famiglia propria e una conclusiva nel momento della pensione.

Per superare le differenze e integrare le varie attività fino ad ora messe in campo, in tema di educazione finanziaria, tenuto anche conto che l’istruzione non è competenza dell’Unione europea ma responsabilità dei singoli Stati membri, è utile riproporre una attività legislativa, o quant’altro possa essere utile, che preveda una piattaforma che coinvolga tutti, dal sistema bancario alle istituzioni, dalle associazioni dei professionisti alle rappresentanze dei consumatori, con iniziative di educazione permanente. Una cabina di regia che consentirebbe di coordinare le varie iniziative in essere e di predisporre programmi di attività pluriennali”.

 

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