In caso di inadempimento delle obbligazioni del fornitore, i consumatori hanno diritto alla risoluzione del contratto di credito e alla restituzione delle somme già corrisposte al creditore: non è indispensabile che sussista un rapporto di esclusiva fra venditore e creditore. È quanto stabilito oggi dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee in relazione a una controversia sollevata dal Tribunale di Bergamo, che ha interrogato la Corte sulla necessità di una clausola di esclusiva fra creditore e fornitore affinché il consumatore possa procedere in giudizio contro il creditore.

Il caso è relativo a quanto accaduto a un consumatore che aveva acquistato un'autovettura pagando una parte subito, e per l'altra sottoscrivendo un modulo fornito dal venditore di richiesta di prestito a una banca. Dopo aver corrisposto 24 mensilità, però, l'autovettura non gli era ancora stata consegnata e così il consumatore ha interrotto i pagamenti, si è opposto all'ingiunzione della banca di pagare la somma residua e ha chiesto la restituzione delle somme già corrisposte.

La Corte di giustizia ricorda, innanzitutto, che la direttiva sul credito al consumo è stata adottata al duplice scopo di assicurare la realizzazione di un mercato comune del credito al consumo e di proteggere i consumatori che sottoscrivono tali crediti. Precisa inoltre che la direttiva impone "un'armonizzazione minima in materia di credito al consumo. Gli Stati membri sono quindi liberi di stabilire una normativa più favorevole per i consumatori, che dovrebbero vantare nei confronti del creditore diritti maggiori rispetto ai normali diritti contrattuali".

Per la Corte, la subordinazione in ogni caso dell'esercizio del diritto del consumatore di procedere contro il creditore alla condizione dell'esistenza di una clausola di esclusiva tra creditore e fornitore contrasterebbe con l'obiettivo della direttiva che è, in primo luogo, quello di tutelare il consumatore in quanto parte più debole del contratto: " Nei casi in cui la normativa nazionale consente al consumatore di procedere contro il creditore per ottenere la risoluzione del contratto di finanziamento e la restituzione delle somme già corrisposte - afferma dunque la Corte - la direttiva non impone una condizione supplementare, vale a dire l'esistenza di un rapporto di esclusiva tra venditore e creditore".

Occhi Aperti sugli strumenti creditizi, sulle pratiche commerciali scorrette e sulle garanzie post-vendita: per orientarsi fra carte e bancomat, servizi finanziare e credito al consumo evitando di sovraindebitarsi all'eccesso, per difendersi dalle molteplici tentazioni della pubblicità ingannevole e del marketing selvaggio, per far valere la garanzia se si acquista un prodotto difettoso. Con l'obiettivo di informare i consumatori sui loro diritti, sei associazioni dei consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori Utenti (Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Confconsumatori, Assoutenti, Cittadinanzattiva e Unione Nazionale Consumatori) hanno unito le forze e lanciato il progetto "Occhi Aperti!", finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Si tratta di una campagna di informazione ed educazione che prevede servizi di informazione e consulenza finanziaria indipendente e un'ampia gamma di attività fino ai primi mesi del 2010: seminari, convegni, pagine web dedicate, spot radiofonici, guide informative, concorsi nelle scuole, giochi per i più giovani. E in ottobre, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, sarà organizza una giornata di informazione sugli strumenti creditizi.

Le ragioni di Occhi Aperti! sono del resto nei numeri: nel 2008 l'indebitamento dei cittadini ha raggiunto i 60,7 miliardi di euro, si sono registrati 212 casi di pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette (37 milioni di euro di sanzioni) e oltre la metà di chi ha comprato un prodotto difettoso non è riuscito a far valere la garanzia.

Da luglio telefonate in roaming meno care. L'Europarlamento ha infatti approvato con 646 voti a favore, 22 contrari e 9 astensioni le nuove eurotariffe per telefonate, gli sms e l'accesso a internet effettuati in un altro Paese europeo, che saranno tagliati progressivamente a partire dal 1 luglio 2009. L'approvazione è arrivata nel corso della Plenaria in corso a Strasburgo.

Allorché un cliente entra in uno Stato diverso da quello della rete d'origine, il regolamento impone a ciascun fornitore del paese di origine di fornirgli le informazioni essenziali personalizzate sulle tariffe di roaming (comprensive di IVA) che gli vengono addebitate per l'effettuazione o la ricezione di chiamate e l'invio di sms nello Stato visitato. Tali informazioni andranno fornite "automaticamente mediante un servizio messaggi, senza indebito ritardo e gratuitamente".

Secondo il testo approvato, dal 1 luglio 2009 le telefonate in roaming non potranno superare i 43 centesimi al minuto per quelle effettuate e i 19 centesimi per quelle ricevute; dal 1 luglio 2010, la tariffa dovrà scendere a un massimo di 39 centesimi per le telefonate effettuate e 15 centesimi per quelle ricevute; dal 1 luglio 2011, infine, le telefonate effettuate non potranno superare i 35 centesimi al minuto e quelle ricevute gli 11 centesimi al minuto.

Scendono inoltre le tariffe per l'invio di sms, che dal 1 luglio 2009 non potranno costare più di 11 centesimi. L'Europarlamento ha inoltre stabilito i tetti delle tariffe per la navigazione internet mobile in un altro Stato europeo: dal 1 luglio 2009 c'è un tetto di 1 euro a megabyte scaricato, che scenderà a 80 centesimi per megabyte dal 1 luglio 2010 e a 50 centesimi a megabyte dal 1 luglio 2011. Al via anche misure di protezione contro le "bollette shock" per download fatti dall'estero: si potrà infatti attivare un meccanismo di blocco una volta toccato un tetto di 50 euro che si applicherà automaticamente a tutti i consumatori che non abbiano fatto una scelta diversa entro il 1 luglio 2010.

 

Per l'81% degli europei la crisi finanziaria ha conseguenze rilevanti per l'economia dell'Europa. E il 58% afferma di avere già avvertito a livello personale le conseguenze della crisi. L'Europa viene percepita come più capace di fronteggiare la crisi rispetto ai governi nazionali (17% delle risposte contro il 14%) ma ancora di più questa capacità viene riconosciuta al forum G8 (25%). Le percentuali di risposta variano però molto a livello dei singoli Stati, come pure il sentimento dei benefici prodotti dall'euro. È quanto risulta da un sondaggio Eurobarometro condotto dalla metà di gennaio alla metà di febbraio.

L'Unione europea viene considerata meno capace di fronteggiare la crisi da paesi quali il Regno Unito (6%), la Svezia (8%) e la Danimarca (9%) mentre i più fiduciosi nelle capacità di intervento europeo sono gli abitanti di Grecia, Cipro e Polonia (con percentuali rispettivamente del 28%, 27% e 26%).

Varie anche le percentuali di risposta sui benefici portati dall'euro. Il dato complessivo rileva che per il 44% degli europei l'euro ha mitigato gli effetti della crisi economica mentre, per il 39%, non ha avuto questa capacità. Le differenze sono però notevoli a livello nazionale, dove a fronte del 66% degli slovacchi che dichiara un effetto positivo della moneta unica nell'attenuare la crisi c'è la percentuale più ridotta, pari solo al 27%, degli abitanti del Regno Unito, che non fa parte dell'eurozona. Alla richiesta se la moneta nazionale avrebbe fornito una maggiore protezione, gli europei si spaccano: il 45% si dichiara favorevole e l'altro 45% contrario, con notevoli differenze nazionali fra chi più ha fiducia nell'euro e chi ne dichiara meno.

L'Europarlamento approverà mercoledì il regolamento sul roaming con una serie di tariffe che prevedono telefonate e sms più economici a partire da luglio e una navigazione internet da cellulare meno cara. È quanto rende noto il Parlamento europeo: il prezzo massimo per chiamare dall'estero scenderà gradualmente a partire da luglio, fino a 0,35 centesimi al minuto nel 2011, contro gli attuali 0,49. E sugli sms, taglio sulle tariffe già da quest'estate: massimo 0,11 € per un messaggio all'estero, contro 0,29 oggi.

"Spero che tutti i gruppi politici sosterranno un accordo rapido con il Consiglio, in modo che i consumatori europei potranno beneficiare delle nuove tariffe già a partire da quest'estate": è quanto ha detto la relatrice rumena Adina-Ioana Vălean, del gruppo liberal-democratico. Il testo deve ancora passare sul tavolo dei Ministri delle telecomunicazioni per l'ultimo via libera entro giugno.

Il compromesso raggiunto con il Consiglio dei ministri, che verrà presentato in aula e votato questa settimana, renderà possibile l'applicazione del regolamento già da quest'estate. Ecco le nuove tariffe massime per il roaming:

  • da luglio 2009: massimo 0,43 € al minuto (IVA esclusa) per chiamare in roaming e 0,19 € per ricevere.
  • da luglio 2010: massimo 0,39 € per chiamare e 0,15 € per ricevere.
  • da luglio 2011: massimo 0,35 € per chiamare e 0,11 € per ricevere.

Il Parlamento ha insistito sulla necessità di tariffe più trasparenti per collegarsi a internet dall'estero. Quindi, la Ue ha deciso di fissare tetti massimi anche per navigare e scaricare online dal cellulare all'estero:

  • da luglio 2009: massimo 1 euro per megabyte trasferito/scaricato (IVA esclusa)
  • da luglio 2010: massimo 80 centesimi per megabyte
  • da luglio 2011: massimo 50 centesimi per megabyte.

Nel 2008, rispetto all'anno precedente, il numero dei prodotti a rischio che l'Ue ha ritirato dal mercato comunitario è aumentato del 16%. Nel 2007 le notifiche sono state 1605 mentre nel 2008 sono salite a 1866. Questo dimostra un significativo incremento della capacità del sistema RAPEX, il sistema comunitario di allerta rapido, sul quale recentemente sono state investite più risorse.

In 5 anni il numero di notifiche si è quadruplicato, passando da 468 nel 2004, l'anno in cui gli Stati membri hanno trasposto nelle loro legislazioni nazionali la direttiva comunitaria sulla sicurezza dei prodotti, a 1866 nel 2008. C'è dunque una maggior consapevolezza e responsabilità da parte delle imprese europee che sono diventate meno reticenti a ritirare dal mercato i loro prodotti pericolosi.

Giochi e articoli per bambini, ma anche prodotti elettrici e veicoli a motore sono stati in generale i prodotti maggiormente segnalati. Quasi 500 segnalazioni per giocattoli pericolosi, 169 per apparecchi elettrici, 160 per veicoli a motore e 140 per prodotti tessili, compresi articoli di abbigliamento.

Le segnalazioni di articoli di origine cinese sono passate dal 52% del totale (nel 2007) al 59% nel 2008, pari a 909 notificazioni. E' stata la Germania ad aver trasmesso il maggior numero di notifiche (205); a seguire la Spagna (163), la Slovacchia (140) e la Grecia (132).

"Il rapporto di quest'anno mostra chiaramente che ogni superficialità è esclusa quando di parla di sicurezza - ha dichiarato il Commissario Ue alla Tutela dei consumatori Meglena Kuneva - Nel 2009 la sfida più importante consisterà nel vegliare affinché la sicurezza dei prodotti non venga meno in questo momento di crisi finanziaria e che le imprese continuino a rispettare i loro obblighi verso i consumatori".

Sul sito internet dell'Autorità per l'energia è disponibile l'elenco delle 2000 imprese che operano nei settori dell'energia elettrica e del gas: esso contiene una serie di informazioni necessarie ed utili ai consumatori per consentire loro di individuare per ciascun territorio le imprese di vendita e il distributore di elettricità o di gas.

La ricerca avviene tramite uno strumento che permetterà di selezionare il proprio Comune di residenza per sapere quali venditori servono la relativa zona e qual è il distributore della propria area. Informazioni che potranno contribuire ad orientare i clienti finali per una scelta ancor più consapevole e trasparente del fornitore.

Per ciascuna azienda sarà possibile conoscere tutti i recapiti e l'ambito di attività (produzione, distribuzione o vendita dell'energia elettrica, del gas naturale o di altri gas distribuiti in rete); a breve, inoltre, sarà possibile ottenere "on line" anche i numeri telefonici di pronto intervento per i distributori di gas e per la segnalazione dei guasti agli operatori di energia elettrica.

Non solo i consumatori ma anche gli esercenti preferiscono i pagamenti con carta piuttosto che quelli in contanti: ridurre i pagamenti in contante, infatti, per i negozianti di tutta Italia vuol dire aumentare la sicurezza contro furti, rapine e falsi, e allo stesso tempo migliorare la gestione del proprio bilancio. E' quanto rileva un sondaggio realizzato dall'ISPO in occasione della campagna promossa da Pagobancomat e Visa per favorire la riduzione dell'utilizzo del contante in favore delle carte, più moderne ed efficienti.

Secondo il sondaggio, oltre la metà degli intervistati dichiara di preferire i pagamenti con le carte a quelli in contante (52%) e questo è vero soprattutto per chi gestisce un'attività più grande: il 59% degli esercenti con più di cinque dipendenti, infatti, predilige la moneta elettronica contro il 46% di quelli con un solo dipendente. Quanto agli importi, gli esercenti preferiscono il pagamento con carta per importi superiori ai 20 euro (52%).

Sicurezza, comodità e semplicità sono i principali indicati dai commercianti che già possiedono il POS (95%). Ma ci sono anche altri timori: quello di ricevere denaro falso, ad esempio, o di commettere errori e/o inconvenienti.

L'Antitrust ha deciso oggi di chiudere il procedimento di infrazione avviato nei confronti dell'Associazione Bancaria Italiana e del Consorzio PattiChiari, rendendo vincolanti gli impegni presi da questi. L'istruttoria è stata avviata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il 10 settembre 2008 per verificare possibili intese restrittive della concorrenza.

In particolare l'Antitrust contestava all'Abi la fissazione collettiva, a livello associativo, del valore massimo delle commissioni interbancarie relative all'offerta dei servizi di assegno e MAV (il pagamento Mediante Avviso effettuato mediante bollettino).

Al Consorzio PattiChiari veniva contestata la definizione, a livello consortile, di un tetto massimo per i giorni di disponibilità economica e non stornabilità delle somme versate mediante assegno.

Nell'ambito di quest'istruttoria l'Abi e PattiChiari hanno preso degli impegni che l'Autorità ha deciso di accettare, rendendoli vincolanti.

Gli impegni proposti da Abi prevedono:

  • eliminazione delle commissioni per assegni bancari troncati (euro 0,06) e assegni circolari troncati (euro 0,02);
  • riduzione, da 3,62 a 3,24 euro, della commissione assegni impagati restituiti in stanza;
  • nuove rilevazioni, da effettuare entro giugno 2009 e con successiva cadenza biennale, dei valori delle commissioni rimaste in vigore (assegni troncati impagati e gestione altre richieste, assegni impagati restituiti in stanza, MAV comunicazione pagato).

Secondo l'Antitrust le due commissioni eliminate sono quelle che assicuravano il maggior flusso di introiti e, pertanto, sono quelle che avrebbero potuto maggiormente influenzare il costo dell'uso dell'assegno per la clientela finale. Il mantenimento delle tre commissioni (assegni troncati impagati e gestione altre richieste, MAV comunicazioni di pagato, assegni impagati restituiti in stanza) è invece giustificato da motivi di efficienza economica.

Gli impegni proposti da PattiChiari prevedono:

  • riduzione del tempo massimo di disponibilità economica delle somme versate con assegno da 7 a 6 giorni lavorativi successivi alla data di negoziazione, a partire dal 1° marzo 2009, per arrivare a 5 giorni lavorativi a decorrere dal 1° ottobre 2009. La riduzione dei tempi riguarderà le banche consorziate che aderiscono all'iniziativa "Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno";
  • impegni finalizzati a dare la massima informazione alla clientela, attraverso motori di ricerca, dei tempi di incasso praticati dalle singole banche aderenti all'iniziativa di 'PattiChiari', collegati a tutte le tipologie di conto correnti.

Secondo l'Autorità gli impegni presentati da PattiChiari incentivano una maggiore efficienza che andrà a beneficio dei consumatori, i quali potranno disporre delle somme accreditate in un arco temporale molto più breve dell'attuale.

Una "falsa" Nazionale di calcio scende in campo per diffondere il concetto che la contraffazione danneggia l'Italia e tutti i cittadini. Un testimonial d'eccezione, il ct della Nazionale di calcio Marcello Lippi e tanti "falsi" giocatori (Buffone, Zambrotta a Grasso solo per fare qualche nome). Ecco lo spot anti contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico che tra pochi giorni debutterà sulla carta stampata, radio, tv e web.

"La contraffazione - ha dichiarato il Ministro Scajola - è un grave danno per l'economia, un rischio per il Made in Italy e per la sicurezza dei consumatori, che ha determinato negli ultimi 10 anni una perdita di 40 mila posti di lavoro con un mancato introito fiscale superiore al 21% dell' Iva e all'8% dell'Irpef. Per combattere la contraffazione abbiamo fortemente inasprito le norme e le pene per i contraffattori, stiamo proseguendo nel dare forte impulso all'azione dei Desk Anticontraffazione all'estero e istituiremo presto il Consiglio Nazionale Anticontraffazione".

Il concetto che si intende trasmettere è chiaro: la contraffazione danneggia l'Italia e tutti i cittadini. Basti pensare che nel 2008 sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza 95 milioni di prodotti contraffatti e negli ultimi due anni ci sono state 32 mila denunce conclusesi con l'arresto di 1200 persone. Nel solo settore della moda sono stati sequestrati, sempre nel 2008, 12,6 milioni di prodotti contraffatti, con un aumento del 50% rispetto al 2007 e gli arresti sono passati dai 500 del 2007 ai 700 del 2008 e ai 212 dei primi due mesi del 2009.

Beni e servizi di lusso sotto la lente del Fisco per scovare i clienti con capacità di spesa più elevata rispetto a quanto dichiarato, un potenziamento dei mezzi messi in campo per stroncare le compensazioni di crediti inesistenti e una costante attività di tutoraggio delle grandi imprese per prevenire i rischi legati ai singoli settori.

Questi tre dei punti chiave del "decalogo" della lotta all'evasione per il 2009, che focalizza l'attenzione anche sul contrasto alle frodi, le indagini finanziarie, l'analisi dei rischi, il controllo dei contribuenti con regimi fiscali agevolativi e l'utilizzo degli strumenti di definizione del contenzioso.

La circolare n. 13/E, pubblicata oggi dall'Agenzia delle Entrate, illustra gli indirizzi operativi per l'attività di prevenzione e lotta all'evasione 2009 che mirano a realizzare controlli focalizzati sulle diverse macro-tipologie di contribuenti (grandi e medie imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi, enti non commerciali, persone fisiche) e interventi ad hoc per ciascuna grande tipologia. Fondamentale nella lotta all'evasione è la qualità delle analisi del rischio da cui dipenderà la capacità di intercettare situazioni di effettiva e consistente evasione. L'obiettivo, infatti, è non solo il recupero di quanto sottratto indebitamente al fisco, ma anche l'incremento del gettito "da compliance" (ovvero da adempimento spontaneo).

Nuovo aggiornamento della lista nera delle compagnie aeree cui viene imposto il divieto di volare nell'Unione europea per motivi di sicurezza. La Commissione Ue ha imposto il divieto a 6 compagnie aeree del Kazakstan, ad una certificata in Thailandia, la One Two Go Airlines, all'ucraina Motor Sich Airlines e a tutte le compagnie certificate in Benin in base all'esito negativo di un audit realizzato dall'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO).

A partire da oggi, l'elenco comunitario impone un divieto:

  • a tutti i vettori dell'Angola, del Benin, della Guinea Equatoriale, dell'Indonesia, della Repubblica del Kirghizistan, della Liberia, della Sierra Leone, dello Swaziland, della Repubblica democratica del Congo (RDC) e del Gabon, ad eccezione di Gabon Airlines e Afrijet che beneficiano di una deroga per un numero limitato di aeromobili;
  • a sedici vettori individuali:
    Afghanistan - Ariana Afghan Airlines
    Cambogia - Siem Reap Airways International
    Repubblica democratica popolare di Corea - Air Koryo
    Kazakstan - Air Company Kokshetau, ATMA Airlines, Berkut Air, East Wing, Sayat Air, Starline KZ
    Ruanda - Silverback Cargo Freighters
    Sudan - Air West
    Tailandia - One Two Go Airlines
    Ucraina - Motor Sich Airlines, Ukraine Cargo Airways, Ukraine Mediterranean Airlines e Volare Aviation

Dall'Autorità per l'energia arriva il "Trova offerte" per trovare e confrontare l'offerta di energia elettrica più adatta alle proprie esigenze e stimare la propria spesa in base alle proposte delle aziende. Si potranno dunque confrontare online le diverse offerte delle società di vendita e valutare la spesa per l'energia elettrica anche rispetto alle condizioni di maggior tutela stabilite dell'Autorità. Come funziona? Si inserirà il Cap del Comune di interesse, il tipo di contratto e il consumo annuo e seguendo le istruzioni successive si potranno visualizzare le offerte dei venditori attivi nell'area scelta.

"La liberalizzazione del mercato elettrico sta dando i suoi frutti anche offrendo ai consumatori una scelta sempre più libera, a fronte di un ventaglio sempre più ampio di offerte e di offerenti in concorrenza fra loro. Diventa quindi sempre più importante trovare l'offerta di energia elettrica più adatta alle proprie esigenze, confrontando le diverse proposte sul mercato - ha sottolineato il Presidente dell'Autorità per l'energia Alessandro Ortis - Con il 'Trova offerte' sarà più facile trovare e confrontare le proposte dei venditori via via emergenti sul libero mercato per la fornitura di elettricità alle famiglie".

L'adesione al servizio da parte dei venditori è volontaria. A oggi, comunica l'Autorità per l'Energia, sono iscritti dodici operatori (A.B. Energie Srl, AGSM Energia SpA, A2A, Edison Energia SpA, Enel Energia SpA, Eni SpA div. gas&power, Flyenergia SpA, Hera Comm Srl, Iride Spa, Sorgenia SpA, Italcogim Energia SpA, Trenta SpA). Per aderire al Trova offerte le imprese devono prima essere state ammesse all'Elenco dei fornitori di energia elettrica.

Salute, benessere, cucina, musica, cinema, azione, oltre naturalmente al calcio: l'Italia appassionata di videogiochi cerca di divertirsi e mettersi alla prova, spesso con titoli adatti a tutta la famiglia. L'Italia si conferma al quinto posto in Europa nel settore dell'industria videoludica, terzo mercato nella graduatoria dei paesi con trend di sviluppo più dinamici. Lo conferma il giro d'affari complessivo, che nel 2008 è stato pari a oltre un miliardo 200 milioni di euro fra vendite di hardware e software con un aumento del 21,6% rispetto al 2007. Sono i numeri dell'industria dei videogiochi illustrati oggi da Aesvi (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) che ha presentato il Rapporto Annuale sullo Stato dell'Industria Videoludica in Italia, realizzato da GfK Retail and Technology con riferimento al 2008.

In 3 anni il valore del mercato dei videogiochi è raddoppiato. Il settore segna infatti nel 2008 un giro d'affari complessivo pari a 1.262,7 milioni di euro per le vendite di hardware e software, contro i 741,9 milioni totalizzati nel 2006 e il miliardo del 2007. Il tasso di crescita rispetto allo scorso anno è pari al 21,6%. Il 53,1% del fatturato 2008 deriva dalle vendite software e il 46,9% dalle vendite hardware.

Nel mercato hardware è testa a testa tra Console Home e Portable. Il segmento Home rappresenta il 49,4%, con 1.430.417 pezzi venduti e un fatturato di oltre 363 milioni di euro. Il segmento Portable si aggiudica, invece, il 50,6% del mercato, con 1.467.486 pezzi e un fatturato di oltre 228 milioni di euro. Si conferma anche per il 2008 la tendenza positiva del videogioco in mobilità ma ancora in più forte espansione è essere la fruizione domestica. Esperienze di gioco e modalità di fruizione vengono inoltre personalizzate con accessori e controllers, joypad, telecomandi e memory cards, le cui vendite sono aumentate di oltre il 40%.

Il giro d'affari del mercato software fa registrare complessivamente un fatturato di oltre 670 milioni di euro, con 19.650.860 numero di pezzi complessivi. I videogiochi per console rappresentano l'85,8% del volume ed il 91,8% del valore del mercato e crescono in maniera significativa sia in volume (più 15,9%) sia in valore (più 24,6%). Ancora in grande flessione, invece, le vendite dei videogiochi per PC.

Nella classifica dei titoli più venduti nel 2008, gli ultimi episodi delle serie calcistiche PES e FIFA si posizionano al primo e al secondo posto, mentre gli altri titoli in classifica (da WII FIT a GIULIA PASSIONE, da COOKING MAMA 2 a THE SIMS 2, da POKEMON e KUNG FU PANDA fino a GUITAR HERO e HIGH SCHOOL MUSIC) delineano come "gli italiani che videogiocano hanno voglia di mettersi alla prova divertendosi".

I generi più popolari sono i videogiochi per la famiglia. Sono infatti i games classificati come PEGI 3+ a dominare il mercato del software, crescendo di oltre il 10% e arrivando a rappresentare quasi la metà di tutti i videogiochi venduti (dal 33% al 43%). I videogiochi con classificazioni PEGI 3+, 7+, 12+ e 16+ muovono nel complesso più del 90% delle vendite.

Operativo da oggi l'accordo sull'odontoiatria sociale che prevede una convenzione a prezzi calmierati per le cure dentistiche. E' stato firmato dall'Associazione Nazionale Dentisti Italiani e dagli Odontoiatri Cattolici Italiani con il ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali.

Sono quattro le categorie di cittadini interessati: chi rientra nell'indice Isee inferiore a 8.000 euro, chi ha l'esenzione al ticket sanitario con reddito Isee inferiore a 10.000 euro, tutte le donne incinte solo per eseguire visite e ablazione del tartaro, i cittadini che posseggono la social card.

Le prestazioni offerte sono cinque: visita odontoiatrica, ablazione del tartaro e insegnamento dell'igiene orale a 80 euro, sigillatura dei solchi molari e premolari a 25 euro l'una, estrazione dei denti a 60 euro l'una, protesi parziale a 550 euro per arcata e protesi totale a 800 euro per arcata. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del ministero, www.ministerosalute.it, o sul sito dell'Andi, www.obiettivosorriso.it. Istituito, inoltre, un numero verde, 800.911.202 per qualsiasi ulteriore spiegazione.

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