Sul sito internet dell'Autorità per l'energia è disponibile l'elenco delle 2000 imprese che operano nei settori dell'energia elettrica e del gas: esso contiene una serie di informazioni necessarie ed utili ai consumatori per consentire loro di individuare per ciascun territorio le imprese di vendita e il distributore di elettricità o di gas.

La ricerca avviene tramite uno strumento che permetterà di selezionare il proprio Comune di residenza per sapere quali venditori servono la relativa zona e qual è il distributore della propria area. Informazioni che potranno contribuire ad orientare i clienti finali per una scelta ancor più consapevole e trasparente del fornitore.

Per ciascuna azienda sarà possibile conoscere tutti i recapiti e l'ambito di attività (produzione, distribuzione o vendita dell'energia elettrica, del gas naturale o di altri gas distribuiti in rete); a breve, inoltre, sarà possibile ottenere "on line" anche i numeri telefonici di pronto intervento per i distributori di gas e per la segnalazione dei guasti agli operatori di energia elettrica.

Non solo i consumatori ma anche gli esercenti preferiscono i pagamenti con carta piuttosto che quelli in contanti: ridurre i pagamenti in contante, infatti, per i negozianti di tutta Italia vuol dire aumentare la sicurezza contro furti, rapine e falsi, e allo stesso tempo migliorare la gestione del proprio bilancio. E' quanto rileva un sondaggio realizzato dall'ISPO in occasione della campagna promossa da Pagobancomat e Visa per favorire la riduzione dell'utilizzo del contante in favore delle carte, più moderne ed efficienti.

Secondo il sondaggio, oltre la metà degli intervistati dichiara di preferire i pagamenti con le carte a quelli in contante (52%) e questo è vero soprattutto per chi gestisce un'attività più grande: il 59% degli esercenti con più di cinque dipendenti, infatti, predilige la moneta elettronica contro il 46% di quelli con un solo dipendente. Quanto agli importi, gli esercenti preferiscono il pagamento con carta per importi superiori ai 20 euro (52%).

Sicurezza, comodità e semplicità sono i principali indicati dai commercianti che già possiedono il POS (95%). Ma ci sono anche altri timori: quello di ricevere denaro falso, ad esempio, o di commettere errori e/o inconvenienti.

L'Antitrust ha deciso oggi di chiudere il procedimento di infrazione avviato nei confronti dell'Associazione Bancaria Italiana e del Consorzio PattiChiari, rendendo vincolanti gli impegni presi da questi. L'istruttoria è stata avviata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il 10 settembre 2008 per verificare possibili intese restrittive della concorrenza.

In particolare l'Antitrust contestava all'Abi la fissazione collettiva, a livello associativo, del valore massimo delle commissioni interbancarie relative all'offerta dei servizi di assegno e MAV (il pagamento Mediante Avviso effettuato mediante bollettino).

Al Consorzio PattiChiari veniva contestata la definizione, a livello consortile, di un tetto massimo per i giorni di disponibilità economica e non stornabilità delle somme versate mediante assegno.

Nell'ambito di quest'istruttoria l'Abi e PattiChiari hanno preso degli impegni che l'Autorità ha deciso di accettare, rendendoli vincolanti.

Gli impegni proposti da Abi prevedono:

  • eliminazione delle commissioni per assegni bancari troncati (euro 0,06) e assegni circolari troncati (euro 0,02);
  • riduzione, da 3,62 a 3,24 euro, della commissione assegni impagati restituiti in stanza;
  • nuove rilevazioni, da effettuare entro giugno 2009 e con successiva cadenza biennale, dei valori delle commissioni rimaste in vigore (assegni troncati impagati e gestione altre richieste, assegni impagati restituiti in stanza, MAV comunicazione pagato).

Secondo l'Antitrust le due commissioni eliminate sono quelle che assicuravano il maggior flusso di introiti e, pertanto, sono quelle che avrebbero potuto maggiormente influenzare il costo dell'uso dell'assegno per la clientela finale. Il mantenimento delle tre commissioni (assegni troncati impagati e gestione altre richieste, MAV comunicazioni di pagato, assegni impagati restituiti in stanza) è invece giustificato da motivi di efficienza economica.

Gli impegni proposti da PattiChiari prevedono:

  • riduzione del tempo massimo di disponibilità economica delle somme versate con assegno da 7 a 6 giorni lavorativi successivi alla data di negoziazione, a partire dal 1° marzo 2009, per arrivare a 5 giorni lavorativi a decorrere dal 1° ottobre 2009. La riduzione dei tempi riguarderà le banche consorziate che aderiscono all'iniziativa "Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno";
  • impegni finalizzati a dare la massima informazione alla clientela, attraverso motori di ricerca, dei tempi di incasso praticati dalle singole banche aderenti all'iniziativa di 'PattiChiari', collegati a tutte le tipologie di conto correnti.

Secondo l'Autorità gli impegni presentati da PattiChiari incentivano una maggiore efficienza che andrà a beneficio dei consumatori, i quali potranno disporre delle somme accreditate in un arco temporale molto più breve dell'attuale.

Una "falsa" Nazionale di calcio scende in campo per diffondere il concetto che la contraffazione danneggia l'Italia e tutti i cittadini. Un testimonial d'eccezione, il ct della Nazionale di calcio Marcello Lippi e tanti "falsi" giocatori (Buffone, Zambrotta a Grasso solo per fare qualche nome). Ecco lo spot anti contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico che tra pochi giorni debutterà sulla carta stampata, radio, tv e web.

"La contraffazione - ha dichiarato il Ministro Scajola - è un grave danno per l'economia, un rischio per il Made in Italy e per la sicurezza dei consumatori, che ha determinato negli ultimi 10 anni una perdita di 40 mila posti di lavoro con un mancato introito fiscale superiore al 21% dell' Iva e all'8% dell'Irpef. Per combattere la contraffazione abbiamo fortemente inasprito le norme e le pene per i contraffattori, stiamo proseguendo nel dare forte impulso all'azione dei Desk Anticontraffazione all'estero e istituiremo presto il Consiglio Nazionale Anticontraffazione".

Il concetto che si intende trasmettere è chiaro: la contraffazione danneggia l'Italia e tutti i cittadini. Basti pensare che nel 2008 sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza 95 milioni di prodotti contraffatti e negli ultimi due anni ci sono state 32 mila denunce conclusesi con l'arresto di 1200 persone. Nel solo settore della moda sono stati sequestrati, sempre nel 2008, 12,6 milioni di prodotti contraffatti, con un aumento del 50% rispetto al 2007 e gli arresti sono passati dai 500 del 2007 ai 700 del 2008 e ai 212 dei primi due mesi del 2009.

Beni e servizi di lusso sotto la lente del Fisco per scovare i clienti con capacità di spesa più elevata rispetto a quanto dichiarato, un potenziamento dei mezzi messi in campo per stroncare le compensazioni di crediti inesistenti e una costante attività di tutoraggio delle grandi imprese per prevenire i rischi legati ai singoli settori.

Questi tre dei punti chiave del "decalogo" della lotta all'evasione per il 2009, che focalizza l'attenzione anche sul contrasto alle frodi, le indagini finanziarie, l'analisi dei rischi, il controllo dei contribuenti con regimi fiscali agevolativi e l'utilizzo degli strumenti di definizione del contenzioso.

La circolare n. 13/E, pubblicata oggi dall'Agenzia delle Entrate, illustra gli indirizzi operativi per l'attività di prevenzione e lotta all'evasione 2009 che mirano a realizzare controlli focalizzati sulle diverse macro-tipologie di contribuenti (grandi e medie imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi, enti non commerciali, persone fisiche) e interventi ad hoc per ciascuna grande tipologia. Fondamentale nella lotta all'evasione è la qualità delle analisi del rischio da cui dipenderà la capacità di intercettare situazioni di effettiva e consistente evasione. L'obiettivo, infatti, è non solo il recupero di quanto sottratto indebitamente al fisco, ma anche l'incremento del gettito "da compliance" (ovvero da adempimento spontaneo).

Nuovo aggiornamento della lista nera delle compagnie aeree cui viene imposto il divieto di volare nell'Unione europea per motivi di sicurezza. La Commissione Ue ha imposto il divieto a 6 compagnie aeree del Kazakstan, ad una certificata in Thailandia, la One Two Go Airlines, all'ucraina Motor Sich Airlines e a tutte le compagnie certificate in Benin in base all'esito negativo di un audit realizzato dall'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO).

A partire da oggi, l'elenco comunitario impone un divieto:

  • a tutti i vettori dell'Angola, del Benin, della Guinea Equatoriale, dell'Indonesia, della Repubblica del Kirghizistan, della Liberia, della Sierra Leone, dello Swaziland, della Repubblica democratica del Congo (RDC) e del Gabon, ad eccezione di Gabon Airlines e Afrijet che beneficiano di una deroga per un numero limitato di aeromobili;
  • a sedici vettori individuali:
    Afghanistan - Ariana Afghan Airlines
    Cambogia - Siem Reap Airways International
    Repubblica democratica popolare di Corea - Air Koryo
    Kazakstan - Air Company Kokshetau, ATMA Airlines, Berkut Air, East Wing, Sayat Air, Starline KZ
    Ruanda - Silverback Cargo Freighters
    Sudan - Air West
    Tailandia - One Two Go Airlines
    Ucraina - Motor Sich Airlines, Ukraine Cargo Airways, Ukraine Mediterranean Airlines e Volare Aviation

Dall'Autorità per l'energia arriva il "Trova offerte" per trovare e confrontare l'offerta di energia elettrica più adatta alle proprie esigenze e stimare la propria spesa in base alle proposte delle aziende. Si potranno dunque confrontare online le diverse offerte delle società di vendita e valutare la spesa per l'energia elettrica anche rispetto alle condizioni di maggior tutela stabilite dell'Autorità. Come funziona? Si inserirà il Cap del Comune di interesse, il tipo di contratto e il consumo annuo e seguendo le istruzioni successive si potranno visualizzare le offerte dei venditori attivi nell'area scelta.

"La liberalizzazione del mercato elettrico sta dando i suoi frutti anche offrendo ai consumatori una scelta sempre più libera, a fronte di un ventaglio sempre più ampio di offerte e di offerenti in concorrenza fra loro. Diventa quindi sempre più importante trovare l'offerta di energia elettrica più adatta alle proprie esigenze, confrontando le diverse proposte sul mercato - ha sottolineato il Presidente dell'Autorità per l'energia Alessandro Ortis - Con il 'Trova offerte' sarà più facile trovare e confrontare le proposte dei venditori via via emergenti sul libero mercato per la fornitura di elettricità alle famiglie".

L'adesione al servizio da parte dei venditori è volontaria. A oggi, comunica l'Autorità per l'Energia, sono iscritti dodici operatori (A.B. Energie Srl, AGSM Energia SpA, A2A, Edison Energia SpA, Enel Energia SpA, Eni SpA div. gas&power, Flyenergia SpA, Hera Comm Srl, Iride Spa, Sorgenia SpA, Italcogim Energia SpA, Trenta SpA). Per aderire al Trova offerte le imprese devono prima essere state ammesse all'Elenco dei fornitori di energia elettrica.

Salute, benessere, cucina, musica, cinema, azione, oltre naturalmente al calcio: l'Italia appassionata di videogiochi cerca di divertirsi e mettersi alla prova, spesso con titoli adatti a tutta la famiglia. L'Italia si conferma al quinto posto in Europa nel settore dell'industria videoludica, terzo mercato nella graduatoria dei paesi con trend di sviluppo più dinamici. Lo conferma il giro d'affari complessivo, che nel 2008 è stato pari a oltre un miliardo 200 milioni di euro fra vendite di hardware e software con un aumento del 21,6% rispetto al 2007. Sono i numeri dell'industria dei videogiochi illustrati oggi da Aesvi (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) che ha presentato il Rapporto Annuale sullo Stato dell'Industria Videoludica in Italia, realizzato da GfK Retail and Technology con riferimento al 2008.

In 3 anni il valore del mercato dei videogiochi è raddoppiato. Il settore segna infatti nel 2008 un giro d'affari complessivo pari a 1.262,7 milioni di euro per le vendite di hardware e software, contro i 741,9 milioni totalizzati nel 2006 e il miliardo del 2007. Il tasso di crescita rispetto allo scorso anno è pari al 21,6%. Il 53,1% del fatturato 2008 deriva dalle vendite software e il 46,9% dalle vendite hardware.

Nel mercato hardware è testa a testa tra Console Home e Portable. Il segmento Home rappresenta il 49,4%, con 1.430.417 pezzi venduti e un fatturato di oltre 363 milioni di euro. Il segmento Portable si aggiudica, invece, il 50,6% del mercato, con 1.467.486 pezzi e un fatturato di oltre 228 milioni di euro. Si conferma anche per il 2008 la tendenza positiva del videogioco in mobilità ma ancora in più forte espansione è essere la fruizione domestica. Esperienze di gioco e modalità di fruizione vengono inoltre personalizzate con accessori e controllers, joypad, telecomandi e memory cards, le cui vendite sono aumentate di oltre il 40%.

Il giro d'affari del mercato software fa registrare complessivamente un fatturato di oltre 670 milioni di euro, con 19.650.860 numero di pezzi complessivi. I videogiochi per console rappresentano l'85,8% del volume ed il 91,8% del valore del mercato e crescono in maniera significativa sia in volume (più 15,9%) sia in valore (più 24,6%). Ancora in grande flessione, invece, le vendite dei videogiochi per PC.

Nella classifica dei titoli più venduti nel 2008, gli ultimi episodi delle serie calcistiche PES e FIFA si posizionano al primo e al secondo posto, mentre gli altri titoli in classifica (da WII FIT a GIULIA PASSIONE, da COOKING MAMA 2 a THE SIMS 2, da POKEMON e KUNG FU PANDA fino a GUITAR HERO e HIGH SCHOOL MUSIC) delineano come "gli italiani che videogiocano hanno voglia di mettersi alla prova divertendosi".

I generi più popolari sono i videogiochi per la famiglia. Sono infatti i games classificati come PEGI 3+ a dominare il mercato del software, crescendo di oltre il 10% e arrivando a rappresentare quasi la metà di tutti i videogiochi venduti (dal 33% al 43%). I videogiochi con classificazioni PEGI 3+, 7+, 12+ e 16+ muovono nel complesso più del 90% delle vendite.

Operativo da oggi l'accordo sull'odontoiatria sociale che prevede una convenzione a prezzi calmierati per le cure dentistiche. E' stato firmato dall'Associazione Nazionale Dentisti Italiani e dagli Odontoiatri Cattolici Italiani con il ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali.

Sono quattro le categorie di cittadini interessati: chi rientra nell'indice Isee inferiore a 8.000 euro, chi ha l'esenzione al ticket sanitario con reddito Isee inferiore a 10.000 euro, tutte le donne incinte solo per eseguire visite e ablazione del tartaro, i cittadini che posseggono la social card.

Le prestazioni offerte sono cinque: visita odontoiatrica, ablazione del tartaro e insegnamento dell'igiene orale a 80 euro, sigillatura dei solchi molari e premolari a 25 euro l'una, estrazione dei denti a 60 euro l'una, protesi parziale a 550 euro per arcata e protesi totale a 800 euro per arcata. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del ministero, www.ministerosalute.it, o sul sito dell'Andi, www.obiettivosorriso.it. Istituito, inoltre, un numero verde, 800.911.202 per qualsiasi ulteriore spiegazione.

Da oggi i centri commerciali e i negozi di elettronica potranno vendere solo televisori con il decoder digitale terrestre integrato. Il provvedimento è inserito nel decreto legge del 1° ottobre 2007 (n. 159) sugli ''Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale'', e costituisce una tappa importante nel passaggio dalla tv analogica a quella digitale terrestre.

La televisione digitale terrestre, in sigla DTT (acronimo dell'analogo termine inglese Digital Terrestrial Television), spesso abbreviata in digitale terrestre, è la televisione terrestre rappresentata in forma digitale. Si differenzia dal sistema televisivo che ci ha accompagnati per cinquant'anni e che viene detto "analogico". Il passaggio da un sistema all'altro è stato già avviato nel nostro Paese (attualmente ha riguardato solo la Sardegna e la Val d'Aosta) e dovrà essere completato entro il 2012.

L'introduzione della DTT comporterà per gli utenti una serie di vantaggi tra cui: un maggior numero di programmi disponibili (almeno il quintuplo di quelli attuali); la possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi; la possibilità di usare il mezzo televisivo per l'utilizzo di servizi di informazione e di pubblica utilità ora accessibili solo con mezzi più complessi; un minore inquinamento elettromagnetico in quanto la DTT richiede potenze di trasmissione inferiori rispetto a quella analogica.

Non è dovuto alcun canone per usufruire dalla tv digitale. La TV digitale terrestre, infatti, in quanto sostitutiva dell'attuale TV analogica sarà trasmessa per lo più "in chiaro" e quindi si potrà vedere gratuitamente. Tuttavia a partire dal gennaio 2005 sono stati attivati anche alcuni servizi a pagamento che permettono di vedere particolari eventi per mezzo di una carta prepagata da inserire nel decoder.

La Guardia di Finanza, in collaborazione con l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha eseguito 40 controlli nei confronti di emittenti televisive a carattere commerciale, alcune delle quali operanti in ambito nazionale, che diffondono televendite di loghi e suonerie telefoniche, associate a concorsi a premio con accesso mediante numerazioni a pagamento.

Le attività ispettive, finalizzate al riscontro dell'assolvimento degli obblighi informativi a tutela del consumatore da parte delle emittenti televisive e dei centri servizi, hanno consentito di individuare 21 operatori che non hanno rispettato la normativa di settore.

In particolare, le trasmissioni: pubblicizzavano premi di importo superiore a quello indicato nel regolamento del concorso; non indicavano il costo della chiamata telefonica; non descrivevano compiutamente gli oggetti posti in vendita; erano prive delle informazioni inerenti il diritto di recesso, di cui al decreto legislativo n. 50/1992; omettevano gli estremi identificativi del venditore; non esponevano sullo schermo della dicitura "televendita".

Più prodotti con l'Ecolabel e uno studio per verificare se il marchio può essere assegnato solo ai cibi biologici. Il logo potrà applicarsi a tutti i prodotti e servizi ma non ai medicinali né ai prodotti tossici. È quanto prevede un regolamento approvato dal Parlamento europeo che semplifica le norme sul marchio europeo di qualità ecologica, l'Ecolabel, che ha l'obiettivo di ridurre le ripercussioni negative del consumo e della produzione sull'ambiente e sulla salute e promuovere presso i consumatori l'uso di prodotti con elevate prestazioni ambientali.

Entro nove mesi dalla consultazione del Comitato dell'Unione europea per il marchio di qualità ecologica, la Commissione dovrà adottare provvedimenti per stabilire criteri specifici per il logo da assegnare a ogni gruppo di prodotti.

Secondo quanto rileva il Parlamento europeo, l'Ecolabel è attualmente assegnato a 26 gruppi di prodotti e servizi, tra cui gli elettrodomestici, i prodotti per la pulizia, i materassi, le forniture per ufficio, i prodotti per il giardinaggio, i prodotti per il fai da te e i servizi di ricettività turistica. Sono inoltre circa 500 le imprese che producono prodotti Ecolabel, per un fatturato totale di oltre 1 miliardo di euro l'anno. La Commissione ha proposto di rivedere il regolamento per includere un maggior numero di prodotti. E dunque il regolamento si applicherà "a tutti i beni e i servizi destinati alla distribuzione, al consumo o all'uso sul mercato comunitario, a titolo oneroso o gratuito". Non si applicherà invece ai medicinali per uso umano né a quelli veterinari e non potrà essere assegnato a prodotti che contengono sostanze o miscele tossiche.

Prima di elaborare criteri Ecolabel per alimenti e mangimi, la Commissione dovrà realizzare (entro il 31 dicembre 2011) uno studio che valuti se sia possibile assegnare il logo solo ai prodotti certificati come biologici. Solo allora verrà deciso "se è fattibile elaborare criteri Ecolabel per alimenti e mangimi e, in caso affermativo, per quali gruppi di tali prodotti".

Le difficoltà economiche obbligano a spendere poco e meglio. I consumatori si responsabilizzano, comprano meno e sono più esigenti sulla qualità della spesa. Credono che la crisi peggiorerà, si scoprono prudenti, disprezzano lo spreco. E' quanto emerge da un sondaggio commissionato da Consumers'Forum e presentato questa mattina a Roma durante il convegno dedicato al cambiamento dei consumi degli italiani.

L'evento è stato anche l'occasione per presentare la prima edizione dell'Osservatorio sui consumi degli italiani, uno strumento di monitoraggio progettato e coordinato dal prof. Giampaolo Fabris, ordinario di Sociologia dei consumi all'Università San Raffaele di Milano e uno dei maggiori esperti europei in materia.

L'indagine presentata dal prof. Fabris rileva che la fiducia dei consumatori non solo tocca, in questi mesi, lo score più basso dell'ultimo decennio ma viene anche valutata come meno sicura rispetto all'anno precedente da due italiani su tre: la percezione d'insicurezza è passata dal 41% nel 2008 al 67% nel 2009.

L'incertezza del futuro ha avuto come conseguenza il fatto che negli ultimi mesi il 70% degli italiani ha ridotto le spese mentre oltre metà degli italiani ritiene di avere meno soldi da spendere rispetto all'anno precedente. Dunque, emerge una maggiore cautela nello spendere conseguente ad una diffusa sensazione d'impoverimento che taglia ormai trasversalmente tutta la popolazione italiana.

La cautela nel compiere le spese è presto dimostrata: il 90% degli italiani ritiene di dover pensare bene prima di fare degli acquisti e una percentuale analoga (79%) ritiene che si debba comperare soltanto ciò che è strettamente necessario. Dunque per vivere meglio si dovrebbe consumare di meno (lo pensa il 75% del campione intervistato).

L'indagine mette in luce un sostanziale cambiamento nei comportamenti di acquisto frutto anch'esso del momento di crisi che stiamo attraversando. Il consumatore è diventato virtuoso, è diventato un bravo consumatore che percepisce lo spreco come un disvalore, attento alle promozioni e alle offerte. Ma non solo. Assistiamo ad una crescente sensibilità alle tematiche ambientali: 9 italiani su 10 si dichiarano, infatti, disposti a spendere di più per un prodotto rispettoso dell'ambiente sia nel corso del processo della sua creazione sia al momento dell'uso. Ed ancora, avendo la possibilità di scegliere tra due marche, l'89% degli italiani afferma di preferire il brand caratterizzato da esplicite strategie di responsabilità ambientale.

Ma non solo, in questa fase caratterizzata da un cambiamento radicale dei comportamenti di consumo, il consumATTORE percepisce l'etica come un elemento della qualità. Ciò induce a scegliere quelle marche che garantiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori così come quelle che si dimostrano trasparenti verso il consumatore.

Per concludere, se è vero che la maggior parte degli italiani avverte in maniera acuta la crisi economica, quasi il 90% degli intervistati considera se stesso "felice": sono circa 4 su 5 a considerare soddisfacente la propria qualità della vita e a dichiarare che non si possono davvero lamentare su come si vive. È un dato che fa registrare una sostanziale omogeneità per i diversi background socioculturali.

Ancora in calo le bollette di elettricità e gas. Da domani, 1° aprile, l'Autorità ha stabilito una nuova diminuzione: -2% per l'energia elettrica e -7,5% per il gas, con una riduzione totale media ponderata di circa il 6%. La spesa su base annua della famiglia tipo diminuirà così di circa 9,4 euro per l'energia elettrica e di 83 euro per il gas naturale, con un risparmio complessivo di 92 euro su base annua (-6%). Continua inoltre il sensibile calo del Gpl (gas di petrolio liquefatto) distribuito in rete: -5 %, con una minore spesa di 35 euro su base annua, sempre per una famiglia tipo.

Nel 2008 i consumatori hanno dovuto subire le conseguenze dei forti aumenti del greggio; ora invece, la discesa delle quotazioni del petrolio, a partire dallo scorso settembre, ha avuto ripercussioni favorevoli sull'aggiornamento delle componenti energia delle bollette: con tempi più ravvicinati per il Gpl e l'energia elettrica, più differiti per il gas naturale.

"Il nuovo sensibile calo delle bollette della luce conferma che la diminuzione dei prezzi al consumo, dovuta al calo dei prezzi del petrolio, continua ad alleviare i bilanci delle famiglie": così il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha commentato la decisione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas. "In Italia ci sono quasi 18 milioni di lavoratori dipendenti a reddito fisso - ha proseguito il Ministro - la grandissima maggioranza di essi non teme per il proprio posto di lavoro, ha un reddito certo e un potere d'acquisto in aumento rispetto a sei mesi o un anno fa. Nei giorni scorsi il Centro Studi Confindustria, confermando una previsione che avevo fatto nell' ottobre scorso, ha calcolato che quest'anno una famiglia media che ha un mutuo immobiliare spenderà circa quattromila euro in meno per il calo dei prezzi energetici e dei tassi d'interesse. Qualche settimana fa il Presidente della Bce Trichet ha dichiarato che le imprese e la famiglie non hanno ancora adeguato i propri comportamenti ai ribassi dei prezzi delle materie prime e degli interessi. Ciò significa che si stanno riaprendo margini significativi per l'investimento e il consumo, elementi importantissimi per arginare la crisi".

Dal 1° luglio 2009 telefonare in roaming, cioè da un altro paese dell'Ue, costerà massimo 43 centesimi al minuto, Iva esclusa, mentre ricevere una telefonata sarà ancora meno caro: si potrà spendere al massimo 19 centesimi. E il calo continuerà fino all'estate del 2011: dal 1° luglio 2010 i tetti massimi per chiamare e ricevere telefonate in roaming saranno di 39 centesimi e di 15; dal 1° luglio 2011 queste tariffe limite scenderanno di altri 4 centesimi ciascuna.

E' quanto prevede il compromesso sul regolamento per il roaming, negoziato tra il Parlamento e il Consiglio europei e approvato definitivamente oggi dagli eurodeputati della Commissione parlamentare Industria.

E altri traguardi si sono raggiunti anche per gli SMS in roaming e per il collegamento internet dall'estero. Dal 1° luglio 2009 mandare un messaggio di testo con il cellulare dall'estero non costerà più di 11 centesimi, contro la media attuale di 29; ascoltare i messaggi in segreteria quando si è fuori dal proprio Paese non costerà nulla.

Per quanto riguarda le tariffe per navigare in internet e scaricare dati dalla rete con il proprio telefonino dall'estero, l'Ue ha fissato dei limiti precisi ai provider locali: dal 1° luglio 2009 ogni megabyte scaricato costerà massimo un euro; dal 1° luglio 2010 il limite scenderà a 80 centesimi e dal 1° luglio 2011 a 50 centesimi.

Il primo regolamento comunitario relativo al roaming è stato adottato dal Parlamento Ue a maggio 2007 ed è entrato in vigore il 30 giugno 2007; grazie a questo circa 140 milioni di utenti hanno beneficiato di costi minori per effettuare e ricevere chiamate mentre si trovavano in altri paesi dell'Unione.

 

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