Sergio Santoro
Presidente Autorità
per la Vigilanza
sui Contratti Pubblici
di Lavori, Servizi
e Forniture

Luigi Federico Signorini
Direttore Centrale
Area Vigilanza
bancaria e finanziaria
Banca d'Italia

Al convegno di Consumers’Forum ha partecipato, tra gli altri, anche l’Autorità per la Vigilanza sui contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture che, in maniera esplicita, ha invitato le Associazioni dei Consumatori ad essere più partecipi sulla scena economica del Paese. L’Autorità svolge un “compito drammatico” come ha detto nel corso della sua relazione il presidente Sergio Santoro: dal 2011, infatti, l’AVCP ha la competenza a pubblicare i prezzi di riferimento dei dispositivi medici ovvero quanto costa al Ssn nazionale l’acquisto di materiale sanitario. Tuttavia questa attività  “si sta evolvendo in una miriade di ricorsi”. Come mai? Dalla pubblicazione dell’AVCP è emerso che vi è una disparità di trattamento economico a fronte di una omogeneità di prodotti: capita, cioè, che prodotti uguali vengano pagati in maniera differente a seconda della regione. “La riflessione ha dato luogo all’intervento del governo che con il decreto 95 ha prefigurato un sistema autoritativo che contempla la revisione e risoluzione dei contratti in caso di spostamenti molto grandi”. Come era inevitabile le Aziende sono insorte ed è ora – ha sollecitato il Presidente – che insorgano anche le Associazioni dei Consumatori.

Anche la Banca d’Italia nel 2011 ha visto ampliarsi le sue competenze: con il decreto legislativo n. 141/2010 (di recepimento della Direttiva sul credito ai consumatori) che riconosce espressamente la trasparenza delle condizioni contrattuali e la correttezza dei rapporti tra intermediari e clientela quale finalità autonoma dell’azione di vigilanza della Banca d’Italia, accanto ai tradizionali obiettivi della supervisione prudenziale, la tutela dei clienti rientra così tra gli interessi pubblici perseguiti dalla disciplina di settore. “Anche noi abbiamo provato il disagio, come consumatori di servizi bancari, di fronte a una moltitudine di fogli da firmare, di informazioni che dovremmo in teoria fare nostre, ma che nessuno poi ha mai il tempo di leggere nei dettagli. Questa esperienza ci ha indotti, due anni fa, a lavorare sulla semplificazione, senza smentire o disconoscere la nostra tradizione giuridica, lavorando con esperti della comunicazione per prescrivere alla banche di realizzare informative non solo sane dal punto di vista giuridico ma anche effettivamente utili al consumatore. Dobbiamo cambiare la normativa secondaria perché cambia quella primarie, dobbiamo adattare, far evolvere la normativa secondaria, cercando di migliorarla dove opportuno, di renderla più efficace e incisiva. Il tutto mantenendo l’unità della regolamentazione, facendo in modo che in ogni momento la situazione sia chiara e organica, senza provvedimenti che si contraddicano, che non ci fossero insomma tutta quella serie di cose che altrimenti renderebbero la vita veramente difficile a chi è obbligato a stare dietro alla regolamentazione”, ha detto nel suo intervento Luigi Federico Signorini, Direttore Centrale della Banca d’Italia.

 

 
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