DIRITTI, LIBERALIZZAZIONI E
COMPETITIVITÀ. QUALI PROSPETTIVE PER I
CONSUMATORI?

A cura dell’Università degli Studi di Catania

Giovanni Pitruzzella
Presidente Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato

L’obiettivo delle liberalizzazioni è quello di incrementare la produttività e rendere competitivi beni e servizi, ridurre i costi dei fattori di produzione, a cominciare da quelli del lavoro, rilanciare i consumi interni e intercettare i mercati transnazionali. Tuttavia non è sempre così: il caso italiano e il suo lento e tortuoso cammino verso la liberalizzazione dei mercati e la riduzione della spesa e dell’intervento pubblico è certamente uno degli esempi più emblematici della difficoltà che il riorientamento della regolazione dell’economia in senso liberista incontra.

Il 2006 è stato per il nostro Paese un anno di ‘svolta’ e il merito è dell’allora ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, che per la prima volta affrontava il tema delle liberalizzazioni quale leva per promuovere il benessere per i cittadini e avvia un processo di confronto istituzionalizzato con gli attori coinvolti. Tuttavia, il risultato dell’azione liberalizzatrice di Bersani resta comunque magro a causa del fatto che alcuni provvedimenti si perdono nelle maglie della difficile mediazione interna al centro sinistra o con gli stessi stakeholder coinvolti (es: scompare la norma per il rimborso automatico del cittadino in caso di ritardo nella consegna della corrispondenza, la liberalizzazione nell’apertura delle sale cinematografiche, ma anche proposte incisive sui servizi pubblici locali), altri ancora si perdono nei meandri dell’iter legislativo, travolti anche dalla precoce caduta del governo Prodi (es: il caso della terza lenzuolata che non vedrà mai la luce e che includeva riforme importanti come la liberalizzazione del rifornimento dei carburanti oppure la libera vendita dei farmaci di Fascia C).

Dopo quell’esperienza, è il governo Monti a dare un ulteriore accelerazione al processo: un’esperienza ‘contenuta’ che tuttavia ha prodotto risultati positivi. I risultati dell’Indice di Liberalizzazione dell’Istituto Bruno Leoni segnano, infatti,  un graduale aumento del livello di liberalizzazione del nostro paese negli ultimi sei anni che sembrano indicare un bilancio in attivo delle ultime azioni intraprese anche se non vi sono le tracce della “rivoluzione” spesso annunciata.  

Nel suo intervento il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha insistito sul fatto che non può essere un’efficace tutela del consumatore senza la concorrenza: “La concorrenza è il veicolo per stimolare la crescita – ha detto – ma la concorrenza non deve essere un’esigenza solo dell’offerta’, anche il consumatore deve stimolare il mercato affinchè segua un approccio simile. Tuttavia, il consumatore deve avere gli strumenti per farlo”.

Il Presidente ha insistito anche sul ruolo che deve giocare l’Europa: “Tutti i mercati – ha spiegato – devono essere aperti, non può esserci un’asimmetria altrimenti finisce che un consumatore è più o meno tutelato rispetto ad un altro”. Infine un appello al Governo affinchè faccia scelte politiche chiare: “Non si può insistere sulla necessità di tutelare i consumatori e poi ridurre di anno in anno le risorse dell’Antitrust a beneficio di altre Autorità”.
 
 

 

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