Istituita nel 1999 dal Comitato economico e sociale europeo, la Giornata europea del Consumatore si festeggia ogni anno il 15 marzo. L’obiettivo di questa ricorrenza è quello di diffondere, a livello europeo, nazionale e locale, le azioni principali dell’Unione Europea a tutela del consumatore per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla centralità strategica del cittadino all’interno del Mercato Unico. L’informazione sui suoi diritti e i suoi doveri è il punto di partenza affinché il consumatore possa sentirsi protetto ed essere allo stesso tempo parte attiva per il buon funzionamento di svariati settori. Più aumenta la sua fiducia nel mercato unico, più ha la possibilità di sfruttarne a pieno le potenzialità e le nuove opportunità che si aprono in continuazione, grazie anche alle nuove tecnologie. Va ricordato che i consumatori europei godono di diritti e tutele tra le più forti al mondo; sono abbastanza protetti dai prodotti non sicuri, dalla pubblicità ingannevole, dai costi di roaming imprevedibili, dalle pratiche fraudolente online, da problemi nelle transazioni e dalle clausole contrattuali abusive anche nei contratti a distanza e negli scambi transfrontalieri.

L’Europa pone anche una forte attenzione al consumo sostenibile e alla responsabilità sociale di impresa, cercando di “educare” il consumatore ad orientare i suoi modelli di consumo verso queste tematiche, nonostante il periodo di crisi. Le istituzioni europee si interrogano da tempo sulla strada da percorrere per trovare un nuovo modo di produrre e di consumare attraverso l’impegno di tutti, dalle aziende alle famiglie, con la mediazione di associazioni e autorità. Stretto è il legame tra consumo sostenibile e ambiente e per questo l’Europa sta fissando nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni dannose per il clima, premiando le azioni più virtuose e promuovendo sempre di più le fonti rinnovabili. Una delle strade per uscire da questa crisi epocale è proprio quella di riuscire a coniugare al meglio tutto il sistema di produzione con il rispetto dell’ambiente. La politica dei consumatori è in equilibrio con queste preoccupazioni, anzi ne costituisce un elemento di soluzione.

La Vicepresidente della Commissione europea, Viviane Reding, ha ricordato più volte l’importanza di “un’offerta competitiva e di una forte domanda interna per la crescita dell’Europa”. Per questo i consumatori devono essere i protagonisti delle politiche dell’UE alla stregua delle imprese. “Vogliamo incoraggiare gli acquisti transfrontalieri online e per questo gli Stati membri devono adeguare i diritti dei consumatori all’era digitale, modernizzando i sistemi di protezione dei dati, assicurando un’attuazione celere e non burocratica delle regole UE onde far sì che il diritto del consumo diventi una realtà concreta per i 500 milioni di consumatori europei”.

Sono tanti i temi su cui si è posto l’accento in questi anni: l’anno scorso, ad esempio, al centro della Giornata c’è stata la sorveglianza del mercato e la sicurezza dei prodotti. Grazie alle politiche comunitarie si è rafforzata la tutela del consumatore nel momento dell’acquisto e dell’utilizzo dei beni e si sono messi a disposizione dei singoli Stati membri diversi strumenti per mantenere alto il livello di vigilanza. La Commissione ha già adottato le due proposte che introducono meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie, anche online (ADR/ ODR) per consentire ai consumatori di tutta Europa di risolvere i problemi più velocemente e con costi ridotti. E’ stato introdotto un Procedimento europeo per le controversie di modesta entità che semplifica, accelera e riduce i costi delle controversie a dimensione transfrontaliera per importi fino a 2000 euro. Grazie al portale europeo della giustizia elettronica, dal 2013 i consumatori hanno la possibilità di completare online i formulari per i reclami di piccola entità in una qualsiasi delle lingue ufficiali risparmiando così tempo e fatica.
A breve verrà adottata la proposta della Commissione Europea che rivede le regole in tema di viaggi tutto compreso, varate nell’Unione Europea nel 1990: il contesto dei viaggi è completamente cambiato da allora e c’è bisogno di attualizzare le regole, tenendo conto del fatto che un numero crescente di persone prenota le proprie vacanze sul web.

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