conciliazioneLa conciliazione paritetica italiana è una best pratice.

All'Italia, Paese che detiene il triste primato della giustizia civile più lenta e inefficiente arriva il plauso dell'Europa. Il Parlamento europeo con la Risoluzione votata il 25 ottobre (risoluzione sui metodi alternativi delle controversie in materia civile e commerciale A7-0343/2011 - Rapporteur: Diana Wallis) riconosce la validità della conciliazione paritetica. La decisione del PE è importante anche in vista della nuova direttiva sulle ADR attesa per la fine del 2011.

Il  Parlamento Europeo "richiama l'attenzione sulla conciliazione paritetica italiana quale esempio di migliore prassi basata sul protocollo stipulato e sottoscritto dalle aziende e associazioni di consumatori".

 

"E' un riconoscimento importante - commenta Sergio Veroli Presidente di Consumers' Forum -  che consente alle associazioni di consumatori e alle aziende di potenziare lo strumento della conciliazione paritetica estendendolo ad altri settori a beneficio del mercato e della tutela dei consumatori".

Attraverso la conciliazione paritetica sono state trattate nel solo 2010 ben 21.506 casi di controversie di consumo (fonte Consumers' Forum II rapporto conciliazione paritetica), il tasso di successo delle procedure di conciliazione è elevatissimo ( 95% nel settore tlc, 91% servizi postali, 70% nel settore dei trasporti), in tempi medi si circa 65 giorni il consumatore risolve con successo una controversia dal valore economico in media di 400 euro nel settore energia e telefonia fissa, 800 per la telefonia mobile.

Il legislatore italiano in occasione della legge sulla mediazione ha aperto alla conciliazione paritetica riconoscendone l'esistenza (art 2 legge 28/2010) ma il PE si spinge ben oltre riconoscendo che "l'imparzialità del risultato può validamente fondarsi sul principio di una partecipazione paritetica di personalità provenienti dalle associazioni di consumatori dalle organizzazioni che rappresentano le imprese".


 "E' una conferma della validità del modello italiano e dell'impegno delle associazioni di consumatori e delle imprese che hanno intrapreso questo percorso sostenuto anche dalla formazione offerta da Consumers' Forum  - continua Liliana Ciccarelli Segretario Generale di Consumers' Forum - che nel 2011 ha formato circa 300 conciliatori paritetici". Il potenziamento degli strumenti di tutela è parte integrante della politica europea delle "giustizia per la crescita" e costituisce una delle leve per rafforzare la fiducia degli operatori economici e consumatori, dall'Italia quindi un esempio importante da esportare in altri Paesi.

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