acquareferendumLa Corte costituzionale, con la sentenza 199/2012, ha stabilito che le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali scritte nella manovra-bis del Ferragosto 2011 sono la copia di quelle abrogate per referendum solo due mesi prima, quindi sono da ritenersi  illegittime.  

Così  la Corte costituzionale ha deliberato il 20 luglio scorso (sentenza 199/2012: presidente Quaranta, relatore Tesauro) accogliendo il ricorso delle sei Regioni - Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna. La sentenza dichiara quindi l'illegittimità dell'articolo 4 del Dl 138/2011 «sia nel testo originario che in quello risultante dalle successive modificazioni», compresi i ritocchi apportati da ultimo con il «Cresci-Italia» del Governo Monti (articolo 53 del Dl 83/2012).

Annullato di fatto l’impianto legislativo costruito con gli ultimi provvedimenti, tornando all’esito referendario e alla normativa europea.

Per  Fabio Picciolini , Presidente di Consumers’ Forum  “La sentenza della Corte riporta al risultato del referendum, ma soprattutto fa chiarezza sul fatto che pur nella piena libertà legislativa, qualsiasi nuova norma non possa essere l’elusione di un risultato referendario.  Per cui, con l’eliminazione delle varie leggi emanate successivamente al referendum, fondamentale, anche in futuro, sarà  il mantenimento del capitale interamente pubblico e l’attività prevalente della società affidataria rispetto all’ente affidante, che svolgerà controlli sull’attività in modo «analogo» a quello assicurato sui suoi uffici.”

Una decisione - conclude il Presidente Picciolini -  quella della Corte Costituzionale, che potrà essere oggetto di riflessione e approfondimento nei prossimi mesi anche da parte di Consumers’ Forum, durante la preparazione e lo svolgimento dell’annuale incontro con le Autorità indipendenti.”

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