AsvisIl Portavoce ASviS, Enrico Giovannini: “Un’adesione così ampia delle forze politiche alle 10 proposte avanzate dall’ASviS è un fatto inedito e questo ci fa ben sperare per una legislatura che metta al centro l’Agenda 2030 e l’impegno a raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile”.


Molti dei principali schieramenti politici - Civica Popolare, Forza Italia, Insieme, Liberi e Uguali, Movimento 5 Stelle, Noi per l’Italia, Partito Democratico, +Europa - hanno sottoscritto l’Appello lanciato il 5 febbraio dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), che in 10 punti descrive le iniziative fondamentali per mettere l’Italia su un sentiero di sostenibilità economica, sociale e ambientale, mantenendo gli impegni assunti in sede ONU nel 2015, con la sottoscrizione dell’Agenda 2030.
“Nelle scorse settimane ho incontrato i principali partiti e movimenti politici, molti dei quali hanno voluto sottolineare il loro impegno sul tema dello sviluppo sostenibile aderendo alle proposte contenute nel nostro Appello, a partire dall’inserimento nella Costituzione del principio dello sviluppo sostenibile”, spiega Enrico Giovannini, Portavoce dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che con i suoi oltre 180 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata nel nostro Paese. L’Appello contiene proposte che vanno dal riconoscimento dello sviluppo sostenibile tra i principi fondamentali della Costituzione italiana alla trasformazione del CIPE in “Comitato interministeriale per lo sviluppo sostenibile”, dal rispetto degli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici all’istituzione di un intergruppo parlamentare per lo sviluppo sostenibile, dall’aumento dei fondi per l’Assistenza ai paesi in via di sviluppo alla definizione di una Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile, dalla creazione di un organismo per le politiche volte a superare le disuguaglianze di genere al coinvolgimento di Regioni e Città nella Strategia di sviluppo sostenibile.
“La sottoscrizione di questo appello da parte di così tante forze politiche – prosegue Giovannini – è una risposta importante alle istanze della società civile italiana, che, attraverso l’ASviS, ha scelto l’Agenda 2030 e il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile come prospettiva comune per il futuro del nostro Paese. Ovviamente, l’Alleanza e i suoi oltre 180 aderenti monitoreranno con attenzione l’attuazione degli impegni sottoscritti, così da far sì che la prossima legislatura metta davvero l’Italia sul sentiero della sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
Alcune delle forze politiche che hanno sottoscritto l’appello hanno voluto indicare, pubblicamente o con un messaggio inviato all’ASviS, anche osservazioni, integrazioni e commenti, disponibili sul sito www.avis.it.

L’Appello dell’ASviS alle forze politiche per una legislatura dello sviluppo sostenibile
Il confronto elettorale può indurre le forze politiche a concentrare il dibattito sui problemi che toccano da vicino gli interessi immediati dei cittadini. Tuttavia, in un’epoca di sfide globali e di grandi cambiamenti, non si può prescindere dalla necessità di rendere esplicita nei programmi politici una chiara visione del futuro, come raccomandato anche dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno.
L’Italia, nel settembre del 2015, ha aderito, con altri 192 Paesi, all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, da cui sono scaturiti, qualche mese dopo, gli Accordi di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici. L’Agenda 2030 contiene 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (articolati in 169 Target) da raggiungere entro il 2030 e, in alcuni casi, entro il 2020.
L’Agenda 2030 riconosce che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) sono ugualmente importanti. Purtroppo, come dimostrato in varie sedi, anche internazionali, attualmente l’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile. È dunque evidente che la prossima legislatura sarà cruciale per cambiare al più presto direzione, realizzando un duraturo miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali del Paese.
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che con i suoi oltre 180 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia (www.asvis.it, chiede ai partiti e ai movimenti che partecipano alla campagna elettorale di rendere esplicita la propria adesione all’Agenda 2030 e di assumere alcuni impegni affinché la prossima legislatura veda come centrale la scelta per uno sviluppo sostenibile del Paese.
In particolare, l’ASviS chiede ai leader delle forze politiche che partecipano alla competizione elettorale di impegnarsi a:
1. Inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, come già fatto da diversi paesi europei.
2. Dare attuazione a una efficace Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile orientata al pieno raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, da realizzare con un forte coordinamento della Presidenza del Consiglio.
3. Promuovere la costituzione, all’interno del futuro Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.
4. Rispettare gli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e ratificare al più presto le convenzioni e i protocolli internazionali già firmati dall’Italia sulle altre tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile.
5. Trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici.
6. Definire una Strategia nazionale per realizzare un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile che si affianchi a quella già esistente per le aree interne, rilanciando il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane.
7. Istituire, nell’ambito della Presidenza del Consiglio, un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere.
8. Coinvolgere la Conferenza Unificata per coordinare le azioni a favore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.
9. Raggiungere entro il 2025 una quota dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, coerentemente con gli impegni assunti dall’Italia di fronte alle Nazioni Unite.
10. Operare affinché l’Unione Europea metta l’impegno per attuare l’Agenda 2030 al centro della sua nuova strategia di medio termine.

www.asvis.it 

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