Intervista a Sergio Veroli Presidente di Consumers' Forum, a cura di Antonio Riva e Valentina Onori di Ferpress.  Nella vostra nuova serie di iniziative che avete avviato per questa prima parte dell’anno il tema dei trasporti è uno dei principali, anche perché avete recentemente concluso accordi sul tema della conciliazione con FS. Le Regioni hanno costruito dei modelli per quando ci sono i momenti topici nel trasporto, soprattutto quello ferroviario, si va a degli accordi (abbonamenti, etc…). Questo quadro racconta che le associazioni dei consumatori cominciano ad avere un ruolo più pesante, soprattutto nel rapporto con le grandi aziende perché il problema è il grandissimo spezzettamento del settore del trasporto pubblico locale che è fatto non solo di 100 città capoluogo, ma di 250 città che hanno più di 30 40 mila abitanti dove c’è un sistema di trasporto sul quale i consumatori potrebbero aprire un canale… L’altro tema su cui ragionare è quello della digitalizzazione che è centrale rispetto agli impegni di “Recovery”, ma su cui le aziende del TPL anche le più piccole, si sono impegnate….

"E’ indubbio che il ruolo del trasporto regionale è un problema centrale per ciò che riguarda soprattutto le ferrovie, anche perché oltre l’80% del trasporto delle ferrovie è regionale. E’ evidente che mentre l’alta velocità, con tutto quello che è costata, è un’eccellenza il trasporto regionale può molto migliorare. Chi ha la fortuna di viaggiare con l’AV viaggia bene, e questo riguarda una parte delle popolazione: andare da Roma a Milano in 3 ore è un piacere.. fare il pendolare non sempre lo è. Il tema del pendolarismo è centrale anche ai fini della sostenibilità e del rilancio della  mobilità e della vivibilità delle aree metropolitane. Anche perché sostenibilità vuol dire centralità del mezzo pubblico; attualmente il problema si sente di meno, forse è per questo che viene anche sottovalutato, con le zone arancioni e rosse la gente sta in casa, c’è lo smart working, le scuole hanno ricominciato da poco e il tema della mobilità oggi è un tema meno sentito. Quando riaprirà tutto, ci saranno gli antichi problemi che preesistevano, quelli relativi alle folle che prendevano i mezzi, al fatto che si concentra l’utilizzo dei bus in alcune ore (7-9; 17-19). Con la riapertura degli uffici, delle scuole e delle fabbriche è chiaro che il problema ci risarà e sarà aggravato. Si riproporranno problemi del distanziamento, del numero di persone che possono accedere ai mezzi pubblici. Come si risolvono queste cose? Un primo problema sarà quello della centralità del trasporto regionale, l’altro problema sarà quello dell’intermodalità tra i vari trasporti, e ancora ci sarà quello dell’integrazione tariffaria che facilita la possibilità di viaggio."

E poi c’è sempre il problema dei tempi delle città… 

"Altra questione quella degli orari, col prosieguo dell’utilizzo dello smart working per una parte dei lavoratori e con un’articolazione diversa degli orari per fare in modo che la gente non si ammassi nelle stesse ore a prendere gli stessi mezzi pubblici: un piano di acquisto, di rinnovo delle flotte può essere solo a lunga scadenza e non si risolve nei prossimi mesi.

Oltretutto c’è il problema della digitalizzazione, della “smart city” di come il problema della sostenibilità energetica sia legato a doppio filo al problema della digitalizzazione, la possibilità di poter utilizzare una comunicazione veloce anche con lo sviluppo del 5G, che possa consentire sia alle aziende che ai cittadini di dialogare, di conoscere come stanno le cose, di scegliere tempi e modi per utilizzare i servizi e quindi di evitare sprechi di tempo e affollamenti all’interno dei bus. Perché ci sia questo secondo aspetto, è necessario che il diritto alla connessione diventi una sorta di “diritto costituzionale”. I cittadini abbiano il diritto alla connessione e nello stesso tempo ci sia la possibilità per chi non è in grado di
“smanettare”, anche di un diritto alla formazione. Nel momento in cui la PA utilizza sempre di più il digitale c’è bisogno di persone che, a prescindere dalla loro età, siano in grado di utilizzare questi strumenti."

Digitalizzazione, 5G, formazione. E’ sempre un problema di risorse economiche. Bisogna fare di più per i trasporti? 

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