La legge sull'IA è il primo quadro giuridico globale in assoluto sull'IA a livello mondiale. L'obiettivo delle nuove norme è promuovere un'IA affidabile in Europa e nel resto del mondo, garantendo che i sistemi di IA rispettino i diritti fondamentali, la sicurezza e i principi etici e affrontando i rischi di modelli di IA molto potenti e di grande impatto.
Il prossimo 27 novembre Consumers’ Forum realizzerà il tradizionale evento con le Authority, quest’anno incentrato proprio sulla governance dell’Intelligenza artificiale e sulla tutela dei consumatori.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta già avendo un impatto molto forte su molti settori, alcuni dei quali riguardano la vita quotidiana e le abitudini dei cittadini e dei consumatori.
Ma quali sono le principali sfide e opportunità che ne possono derivare? Lo abbiamo chiesto a Marco Cantamessa, Membro della Giunta esecutiva di Utilitalia* e Presidente del Gruppo CVA.
«L’intelligenza artificiale va separata dall’aura quasi magica che oggi pare la circondi. Non si tratta di una singola tecnologia onnipotente, ma di un insieme di algoritmi che, unitamente alla relativa infrastruttura informatica, permette di risolvere una vasta serie di problemi in modo migliore
rispetto al passato. I campi d’uso sono molteplici, dall’identificazione di schemi ricorrenti in situazioni complesse (es. segnalare la probabilità che un impianto possa avere un guasto, oppure che un cliente possa avere necessità di cambiare piano tariffario), sino alla generazione di contenuti sulla base di istruzioni fornite in ingresso (es. abilitare un operatore virtuale a interagire in modo “intelligente” con le richieste di un manutentore, oppure di un cliente). L’IA offre quindi grandi potenzialità, e permette a imprese e cittadini di operare in modo più efficace ed efficiente. Allo stesso tempo, l’IA porta con sé alcune sfide, connesse soprattutto a un uso poco competente o poco ragionato. In particolare, e mi scuso per il dettaglio tecnico, il problema nasce perché gli algoritmi di IA funzionano sovente come “scatole nere”, nel senso che forniscono risposte in base a connessioni statistiche, le quali non vengono però completamente esplicitate. E’ quindi necessario che gli algoritmi di IA siano usati conoscendone bene i limiti applicativi e le modalità d’uso, facendo campagne di test e di validazione, e usando tecniche che favoriscano comunque un certo grado di esplicitazione. Sarebbe quindi fondamentale una maggiore alfabetizzazione dell’IA anche tra i “non addetti ai lavori”, così che tutti possano capire, almeno a grandi linee, cosa possono e non possono fare questi strumenti. Il dibattito pubblico è stato invece sbilanciato sul mettere in evidenza i rischi dell’IA, e facendo riferimento non solo a scenari-limite, ma anche ad ambiti applicativi più ordinari e “innocui”. Tutto ciò ha portato l’Unione Europea e, a cascata, il nostro Paese, a una regolamentazione estremamente burocratica, che renderà sempre più difficile sviluppare e usare questi strumenti».
In che misura l’AI potrebbe migliorare la tutela dei consumatori nei settori di cui vi interessate?
"L’IA, nelle sue diverse forme, può condurre a diversi vantaggi per la tutela dei consumatori. In primo luogo, diventa più facile ed efficiente avere un’interazione personalizzata con il singolo cliente. Operatori automatici, oppure operatori umani coadiuvati dall’IA, possono creare un
dialogo profondo con il cliente, e tale da individuare soluzioni ai suoi problemi specifici in modo rapido ed efficiente. Diventa così possibile estendere a tutti un livello di servizio che in precedenza era economicamente sostenibile solo con clienti grandi e redditizi.
Come detto prima, l’IA si basa su grandi quantità di dati, e il nostro Paese è all’avanguardia nella contabilizzazione dei dati di consumo, per esempio con i contatori elettrici 2G. Questi consentiranno progressivamente un coinvolgimento sempre più proattivo da parte dei consumatori, i quali potranno, o direttamente, o tramite servizi proposti dalle utility, o anche da terze parti di loro fiducia, conoscere meglio i propri consumi e navigare tra diverse offerte tariffarie. Non solo, i consumatori potranno far sì che i loro apparati elettrici modulino i consumi lungo la giornata, generando significativi risparmi per sé stessi, ma anche contribuendo a usare al meglio un sistema elettrico che sarà sempre più legato all’andamento delle fonti rinnovabili. In tutto ciò, esistono ovviamente anche alcuni rischi, connessi soprattutto a un errato uso dei dati da parte delle imprese. Ma, come detto prima, la recente regolamentazione europea ha un’impronta estremamente tutelante per il consumatore e, quindi, tale da minimizzare queste eventualità."
Quali vantaggi possono trarre le imprese dall’applicazione di questa nuova tecnologia e in generale del digitale? E in che direzione si sta muovendo Utilitalia sotto questo aspetto?
"Le imprese di Utilitalia stanno quasi tutte lavorando attivamente sul tema dell’IA da diverso tempo perché, come detto sopra, è chiaro che questi algoritmi offrono grandi opportunità per ottimizzare sia i processi industriali che permettono di erogare i servizi, sia i processi di interazione con i
clienti. Lo si sta facendo sia con sviluppi interni, il che ha richiesto l’innesto e l’integrazione di nuove competenze negli organici tecnici delle nostre utility, sia sfruttando le soluzioni fornite dai grandi vendor di sistemi e tecnologie, sia operando con startup, in un’ottica di open innovation.
Il settore è ben conscio che fornire servizi di pubblica utilità richiede un livello qualitativo altissimo, da un lato per fornire continuità al servizio, dall’altro perché la clientela da servire è estremamente variegata. Questo ha obbligato le nostre imprese a operare con sperimentazioni
progressive, e tali da gestire attentamente il rischio connesso all’adozione di algoritmi che sono in certa misura delle “scatole nere”.
In molti casi siamo però ormai passati da una fase pionieristica, in cui si facevano per lo più simulazioni e piccoli progetti pilota, a una fase più avanzata, in cui gli algoritmi, una volta che sono stati adeguatamente collaudati, entrano nel vivo dei processi aziendali, e iniziano a dare un
impatto assai significativo."
*UTILITALIA è Socio di Consumers' Forum
di Help Consumatori in collaborazione con Consumers’ Forum