Dopo mesi di attesa è partita la vendita di medicinali dai siti web delle farmacie, ma gli esercizi che hanno ricevuto l’autorizzazione sono pochi. Finalmente per acquistare i farmaci da banco basterà un clic. Dopo otto mesi di attesa (il servizio sarebbe infatti dovuto partire il 6 luglio 2015) le medicine che non richiedono la ricetta medica possono essere comprate anche online, nei siti delle farmacie autorizzate dal ministero della Salute.
In questa categoria rientrano i farmaci che servono a curare disturbi lievi come vitamine, antinfiammatori, colliri, ricostituenti, antiacidi e altri ancora. All’origine del ritardo, come abbiamo spiegato su Consumi, c'è stata una serie di rinvii - sia da parte del ministero della Salute, sia delle Regioni – che non hanno fornito tempestivamente alle farmacie le indicazioni necessarie per ottenere le autorizzazioni.
Oggi però, che il servizio è finalmente partito, il Ministero ha creato una pagina web dove le farmacie possono trovare le indicazioni sulle procedure da seguire per aderire, mentre i cittadini possono facilmente sapere se nella loro città c’è chi fornisce questo servizio. Per scoprirlo è sufficiente inserire il nome della regione, della provincia e del comune e comparirà l’elenco degli esercizi autorizzati con a fianco l’indirizzo web.
Attenzione però: le farmacie che possono vendere farmaci dal loro sito online devono esporre un logo verde e il link alla pagina internet del ministero della Salute dove è possibile verificare se il venditore online è registrato nell’elenco di quelli autorizzati. In caso affermativo, si può essere certi che il medicinale che si sta per acquistare proviene da una fonte legale.
Molte regioni ancora ferme. Al momento il servizio è presente in 10 regioni italiane. Tuttavia molte di queste hanno ancora solo una farmacia registrata (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Valle D’Aosta, Lombardia). Tra le più attive ci sono, invece, nell’ordine Piemonte (23 farmacie), Puglia (10), Marche (6), Campania (5) e Sardegna (3), ma regioni molto popolate come il Lazio sono ancora ferme al palo.
Il motivo, come spiegano dal ministero della Salute, è che queste regioni “non hanno ancora avviato la procedura finalizzata all’autorizzazione della vendita online di medicinali”. E questo significa che non hanno ancora spiegato ai rivenditori interessati quali dati fornire e come fare per accreditarsi. Spetta infatti agli enti territoriali – e non al Ministero - rilasciare alle farmacie l’autorizzazione per la vendita online.
Attenzione ai siti illegali. La possibilità di vendere farmaci online è stata introdotta con il provvedimento del Consiglio dei ministri del 14 febbraio 2014, che recepisce la direttiva dell’Unione europea 2011/62 sulla vendita delle medicine tramite Internet. Una norma nata con lo scopo di disciplinare un settore in cui finora c’è stata molta confusione. Nonostante, infatti, comprare medicine su internet fosse fino a poco fa illegale, esistono da anni siti che vendono farmaci da banco, molti dei quali però contraffatti.
Un fenomeno che la nuova legge punta ad eliminare anche se, avverte il ministero, il rischio continua ad esistere. Come fare perciò per tutelarsi? “Oltre a controllare la presenza del bollino – consiglia il ministero della Salute – il consumatore può denunciare i siti internet illegali segnalandoli all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) o al comando dei carabinieri per la tutela della salute (Nas)”.