Considerazioni del Presidente Luigi Federico Signorini: "La pandemia ha lasciato in tutti noi un segno profondo, causando ansia e sofferenza, mutando di colpo abitudini e comportamenti sociali. Ha imposto anche una repentina e radicale riorganizzazione dei processi produttivi. Abbiamo
dovuto imparare, da un giorno all’altro, a lavorare in modo completamente nuovo, utilizzando la tecnologia in modi che non avremmo creduto possibili.
Abbiamo accumulato un capitale umano di un genere inaspettato, che dovremo sfruttare.
E ancora: "Torneremo a una forma di normalità: ma non sarà la stessa di prima. Gli investimenti degli ultimi anni nelle infrastrutture tecnologiche, frutto della sempre maggiore cooperazione con la Banca d’Italia, e il continuo impegno dello staff nell’adattare l’organizzazione e digitalizzare i processi lavorativi, hanno consentito all’Ivass di rispondere in modo efficiente agli effetti della crisi. Per mantenere il distanziamento richiesto dalla tutela della salute del personale e limitare la mobilità non necessaria, l’Ivass ha fatto ampio ricorso al lavoro remoto. Abbiamo cercato di minimizzare i riflessi dell’emergenza sull’operatività istituzionale, garantendo al sistema assicurativo e ai suoi clienti il regolare adempimento dei nostri compiti fondamentali, ancora più delicati nell’eccezionale situazione operativa e di mercato determinata dalla pandemia.
L’Ivass sta riflettendo, in stretto contatto con la Banca d’Italia, su possibili innovazioni permanenti del modello di lavoro. Cercheremo il giusto bilanciamento tra i vantaggi del lavoro a distanza (flessibilità, sia per l’Istituto sia per il personale, riduzione dell’impatto ambientale), e il valore innegabile del lavorare insieme a diretto contatto, scambiandosi le informazioni con immediatezza e imparando gli uni dagli altri. Il dialogo con il personale è in corso."