Dal 2017, Intesa Sanpaolo fa parte dell’Alleanza per l’Economia Circolare nata con la firma del Manifesto da parte di imprese italiane leader del Made in Italy a sostegno dell’economia circolare. L’Alleanza per l’Economia Circolare ritiene che si presenti oggi un’occasione unica per sviluppare un impegno coordinato a favore di un nuovo modello di sviluppo, grazie a una combinazione di fattori tra cui la necessità di identificare leve efficaci per la ripresa della competitività (anche in ragione della necessità di ripresa a seguito della pandemia COVID-19), la maggiore consapevolezza da parte dei cittadini sui temi ambientali e la disponibilità di tecnologie innovative e sistemi digitali.

Perseguire un modello economico circolare e sostenibile non rappresenta solamente una scelta obbligata dalle crescenti criticità ambientali, ma un’opportunità di rilancio della competitività del Paese per cui è necessario l’impegno condiviso di tutti gli stakeholders su cinque principali obiettivi individuati dall’Alleanza: definizione di una governance efficace e di un quadro strategico per l’economia circolare; semplificazione dell’impianto normativo;
supporto all’innovazione sostenibile; definizione di sistemi di misurazione e KPI; formazione, comunicazione e sensibilizzazione.

Il Position Paper 2020 realizzato dall’Alleanza per l’Economia Circolare presenta nuove proposte per sfruttare appieno il potenziale di sviluppo economico, sociale e ambientale legato all’economia circolare: un aumento del 7% degli investimenti e una riduzione del 10% dei costi per le materie prime al 2030, oltre a 700.000 nuovi posti di lavoro in Europa.

Dal punto di vista ambientale, in Italia, uno sviluppo completo dell’economia circolare permetterebbe un calo del 56% nelle emissioni di CO2 al 2050.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario il coinvolgimento delle Istituzioni che, a livello nazionale e sovranazionale, devono agire per la rimozione dei vincoli e l’introduzione di efficaci modelli di incentivazione attiva e passiva. Delle Amministratori locali che possono identificare nuovi strumenti di programmazione territoriale basati sulla circolarità valorizzando le specificità territoriali e puntando sull’inclusione sociale. Oltre che delle imprese e della Pubblica Amministrazione che coinvolgendo i propri fornitori e partner potranno sviluppare nuovi modelli circolari lungo tutta la catena del valore.
Ma anche delle Università e dei centri di ricerca che hanno il ruolo di sviluppare il know-how sul tema e di formare nuove generazioni di manager e scienziati che sappiano disegnare un nuovo modello di sviluppo.

Delle start up e delle imprese di nuova costituzione che devono cogliere l’opportunità di adottare nuovi modelli di business e sviluppare nuove tecnologie.
Infine, anche delle associazioni che hanno il compito di stimolare il dialogo e tenere viva l’attenzione verso le nuove priorità economiche, sociali e ambientali promuovendo occasioni di analisi e confronto tra tutti i diversi attori.

Fino ad arrivare alle comunità e ai singoli cittadini che nel loro ruolo di clienti, con le loro scelte possono stimolare la domanda di prodotti e servizi pensati secondo i principi dell’economia circolare ed essere non solo fruitori finali del cambiamento, ma anche portatori di una nuova consapevolezza ambientale e sociale.

Il Position Paper presenta inoltre le esperienze dei membri dell’Alleanza, focalizzate sulle catene del valore chiave nei settori: beni di largo consumo, bioeconomia circolare, chimica e ingegneria, energia e utility, finanza, moda e lusso, navalmeccanica, ristorazione e turismo.

Il documento include 16 schede con progetti e buone pratiche che dimostrano l’efficacia della circolarità e la concretezza dell’impegno di tutti i membri.

 https://group.intesasanpaolo.com/it 

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