Agenda Digitale. Obiettivo 2020

Internet a 30 Megabit per tutti entro il 2020 e 100 Megabit all’85% della popolazione italiana. Sono queste le principali scommesse che il Governo intende vincere nell’ambito degli impegni previsti per l’attuazione dell’Agenda Digitale europea. Un impegno che nel complesso richiederà risorse economiche pari al 12,4 miliardi di euro, di cui quasi 7 a carico esclusivo dello Stato.

Al tavolo dedicato all’argomento all’interno di Consumeeting, si sono confrontati rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle imprese e dell’associazionismo consumeristico. La digitalizzazione del Paese, infatti, è un fatto trasversale che riguarda diversi aspetti e comporta un notevole impatto anche sulla vita quotidiana di ognuno. “Non si tratta esclusivamente di una questione infrastrutturale”, dichiara Maria Pia Giovannini, responsabile aree standard regole e guide tecniche e progetti innovativi di AgID, “la diffusione della banda larga si associa inevitabilmente alla crescita digitale, intesa come opportunità di sviluppo del Paese”.

In particolare, le novità più significative connesse con la digitalizzazione dell’amministrazione pubblica, ossia quelle con le ricadute più consistenti nella vita di tutti i giorni, riguarderanno l’istituzione dell’Identità digitale che consentirà, attraverso l’utilizzo di un’unica credenziale, l’accesso a più servizi contemporaneamente. “È prevista inoltre la creazione dell’anagrafe nazionale della popolazione residente, ossia una banca dati alla quale è possibile accedere da qualsiasi posto per ottenere certificazioni oggi disponibili solo recandosi fisicamente presso il comune di residenza”, spiega ancora Giovannini.

“Innovazioni come Identità Digitale sono necessarie e devono essere attuate quanto prima se non si vuole soccombere alla concorrenza degli altri paesi europei”, aggiunge Anna Pia Sassano di Poste Italiane, “i servizi che non riusciremo ad offrire noi direttamente, ci saranno venduti dagli altri paesi. L’urgenza dell’intervento è fondamentale”. Essendo però la digitalizzazione anche un fatto “culturale”, occorre che essa “sia resa appetibile al cittadino spingendolo a richiedere quei servizi che possono migliorare e semplificare realmente la sua vita quotidiana. Lo abbiamo già visto, ad esempio, con l’acquisto del biglietto dell’autobus tramite  sms:  un  meccanismo  semplicissimo che dal 2012 ad oggi ha erogato più di 7 milioni di ticket”, dice Sabina Strazzullo, responsabile relazioni istituzionali di Wind. Naturalmente, un processo di trasformazione di così grande portata non è privo di criticità. “Innanzitutto”, commenta Ofelia  Oliva,  segretario  nazionale  di Adiconsum, “bisogna far comprendere ai cittadini i vantaggi di questa trasformazione che si sta costruendo a livello Europa/ Italia. In secondo luogo, occorre aumentare il clima di fiducia verso il digitale e per farlo occorre intervenire sul piano della sicurezza”.

“Per la prima volta il Governo sta agendo tanto sul lato dell’offerta di servizi digitali, tanto su quello del loro reale utilizzo da parte dei cittadini. Molto però dipende dalla volontà di ciascuno di rendere concreta questa rivoluzione”, conclude Raffaele Tiscar, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

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