agcmColpito un business illegale da 65 milioni di euro. La capacità di offerta della rete criminale ammonterebbe a oltre 200mila pezzi l’anno. Peserico: “ogni giorno sorgono piattaforme virtuali per la vendita di prodotti contraffatti. Indicam moltiplicherà le sue iniziative di sorveglianza e analisi, rafforzando la collaborazione con le Istituzioni per tutelare sempre più efficacemente gli interessi del consumatore e dell’intera filiera".  Ammonta almeno a 65 milioni di euro l’anno il giro d’affari dei 112 siti internet destinati alla vendita di orologi contraffatti, oscurati oggi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in collaborazione con la Guardia di Finanza, su istanza di INDICAM, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione dei marchi. 
 
 
Ogni piattaforma web oggetto del provvedimento dispone di numerose versioni linguistiche che, complessivamente, si traducono in almeno 1.600 vetrine virtuali attraverso le quali entrare in contatto con i consumatori di tutto il mondo per commercializzare orologi contraffatti di una ventina tra i più conosciuti marchi di fascia media. La capacità di offerta della rete dei contraffattori, stando alle stime elaborate da CONVEY (società specializzata nella internet brand protection che ha individuato l’esistenza di detto “agglomerato illegale” dimostrandone l’elevata pericolosità per i marchi) ammonterebbe a oltre 200mila pezzi l’anno.
 
“Ringraziamo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e la Guardia di Finanza per la rapida ed efficace azione a tutela dei marchi, dei consumatori e delle aziende al dettaglio che commercializzano orologi”, sottolinea il Presidente di INDICAM, Mario Peserico. “I dati presentatici da ASSOROLOGI e da noi approfonditi sono allarmanti: ogni giorno sorgono nuove piattaforme virtuali per la vendita di prodotti contraffatti che non colpiscono solo i marchi dell’alto di gamma, ma anche i prodotti presenti nella fascia media del mercato. Per questo INDICAM moltiplicherà le sue iniziative di sorveglianza e di analisi, rafforzando ulteriormente la collaborazione con le Istituzioni per tutelare sempre più efficacemente gli interessi del consumatore e dell’intera filiera. Solo un approccio strutturato e coordinato al problema della vendita di prodotti contraffatti sul web permetterà di ottenere risultati efficaci”. 
 
 

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